Dissolvenza al bianco (o della Val di Luce)

Bottega di narrazione, Raccontare il paesaggio, Scrittura creativa, Corsi di scrittura creativa

di Cecilia Lolli

[Da quella fucina di racconti che è Raccontare il paesaggio, l’iniziativa della Bottega di narrazione ideata e condotta da Fiammetta Palpati, cominciamo oggi a pubblicare alcuni testi].

Che la val di Luce si trovasse entro i confini dell’Emilia, solo con un lembo fuori, in Toscana, a Matilde fu chiaro quando Francesco invece di svoltare per l’autostrada tagliò l’ultima rotonda di Sassuolo scivolando verso Fiorano Modenese.

Ad eccezione di annate da record, la val di Luce sopravvive oggi grazie all’innevamento artificiale; in estate e in autunno gli escursionisti più esperti e con le ginocchia buone possono abbandonare i sentieri e scendere per i pendii ripidi delle piste nude. Nelle notti invernali, fuori dalle finestre, la luce della luna aderisce alla neve sparata dai cannoni. Nel tratto terminale di via val di Luce sono stati aperti diversi parcheggi a servizio delle piste, così che solo raramente si è costretti a fermare l’automobile a lato della carreggiata, lasciandola ai pedoni per camminare sulla neve sporca, goffi e scomodi negli scarponi rigidi e con gli sci in spalla. La circolarità della piazza pedonale, nel vapore chiaro che sale dai campi la sera, finisce inghiottita dalle cantine.

L’anno nuovo compiva due giorni e Matilde era arrivata in ritardo alla partenza. Li aveva trovati perfettamente composti, con le portiere chiuse. Francesco l’aveva salutata con la mano dallo specchietto. Giulia, accanto, con la cintura già allacciata, si era voltata appena. Matilde si sistemò sul sedile posteriore, nel centro, e per un po’ si sporse in avanti per cercare di seguirli mentre parlottavano tra loro, di persone che le erano sconosciute. Era concentrata sulla prova che l’attendeva. Ripeteva mentalmente il protocollo che aveva imparato. Seguendo il corretto schema d’azione, avrebbe ritrovato l’apparecchio sepolto nei tempi consentiti. Intorno ai quindici minuti, e comunque sotto la mezz’ora, dicono le statistiche, è il tempo medio di sopravvivenza sotto una valanga. Un lasso inferiore a quello che impiega mediamente il Soccorso Alpino per attivarsi. Era importante saper agire in autonomia, con un metodo semplice e collaudato. Collaudato. La pila. Matilde si sbottonò velocemente il giubbotto.

Continua a leggere.

Bottega di narrazione, Raccontare il paesaggio, Scrittura creativa, Storytelling, Il suono del paesaggio, Soundscape
Conoscere e raccontare il suono del paesaggio
un corso della Bottega di narrazione
condotto da Manuel Cecchinato e Fiammetta Palpati