(Corso introduttivo)
Titolo: Scrivere in versi, corso introduttivo.
Docente: Giulio Mozzi.
Docenti ospiti: Antonella Anedda, Umberto Fiori.
Didattica: on line, su piattaforma Zoom.
Durata: 24 ore distribuite in 8 appuntamenti serali da 3 ore ciascuno.
Calendario: da definire.
Quota d’iscrizione: 440 euro più iva (totale 537).
Il corso Scrivere in versi, corso introduttivo è propedeutico rispetto a Scrivere in versi, corso avanzato.
A chiunque di noi, in un momento o nell’altro della vita, capita di scrivere in versi. Che si tratti degli sfoghi esistenziali dell’adolescenza o dell’epigramma per prendere in giro un amico, della poesia di Natale composta per i nipoti o dell’elogio amichevole e ironico del collega che va in pensione, della folgorazione che ci viene da non si sa dove o del testo pazientemente (magari faticosamente) lavorato: capita, a tutti noi, almeno una volta nella vita, volontariamente o involontariamente, di metterci lì e di scrivere dei versi.
Il corso Scrivere in versi, condotto da Giulio Mozzi, non pretende di essere un seminario per diventare poeti. È un corso che ha lo scopo di insegnare a scrivere in versi. La poesia, quella vera, casomai verrà, se vuol venire, secondo la volontà delle Muse.
Si può dire che lo scrivere in versi si differenzia dallo scrivere in prosa:
– perché è un discorso più elusivo e più condensato,
– perché fa un uso intensivo delle figure retoriche,
– perché sfrutta le potenzialità dei valori fonetici,
– perché non è una scrittura «sciolta» ma ha una «misura»,
– perché tende più alla memorabilità che alla persuasione.
Su questi cinque aspetti si concentrerà il corso, alternando brevi lezioni storico-teoriche (la poesia ha una lunga storia, e bisogna conoscerla), analisi approfondite di alcuni testi fondamentali della poesia italiana, sia antica sia contemporanea, ed esercizi di composizione.
Gli ultimi due incontri saranno dedicati all’incontro con due tra i maggiori poeti italiani: Antonella Anedda e Umberto Fiori.
Testi di riferimento:
A. De Blasio, A. Pegolo, G. M Villalta, Diritto alla poesia. (Il volume è fuori commercio; per gentile concessione degli autori ne sarà fornita una copia digitale).
Pietro G. Beltrami, La metrica italiana.
Paolo Giovannetti, La metrica italiana contemporanea.
Giuseppe Conte, Manuale di poesia.
Il programma
1. Perché la poesia è in versi
La poesia nasce forse prima della scrittura, e comunque molto prima che la scrittura diventasse uno strumento a disposizione di tutti; veniva recitata, cantata, improvvisata, ed era affidata alla memoria. Il verso, con i suoi ritmi fissi, le corrispondenze sonore eccetera, è stato inventato proprio come espediente mnemonico. Man mano che la poesia diventava sempre più una forma di espressione scritta, l’importanza di questi espedienti è diminuita: così si è arrivati prima al verso libero, poi alla poesia in prosa, e oggi, addirittura, a una scrittura definita – anche polemicamente – come prosa in prosa.
2. I versi nascosti nella prosa
Il verso, oggi, è una sorta di intensificatore di fenomeni che avvengono anche nella prosa. La prosa, infatti, non è priva di ritmi e di corrispondenze sonore. Analizzare testi in prosa – anche, per esempio, di prosa giornalistica – per scovare al suo interno questi fenomeni può servire a rafforzare la nostra sensibilità.
3. Il verso classico
Imparare a leggere le poesie in versi classici è essenziale: l’orecchio e l’occhio vanno educati. Anche la poesia in versi liberi spesso, anzi quasi sempre, nasconde al proprio interno rime e ritmi propri della tradizione. Ci concentreremo sull’endecasillabo, verso principe della tradizione italiana; impareremo a riconoscerlo, a sentirlo, e a percepirlo nelle sue varietà.
4. Le forme classiche
Tra le tante forme della poesia classica esamineremo la più classica di tutte, nonché la più tipica della tradizione poetica italiana: il sonetto. Confronteremo sonetti antichi (per esempio di Petrarca) e sonetti del nostro tempo (per esempio di Carponi); impareremo le varietà di questa forma e, naturalmente, ci eserciteremo a comporla.
5. Il verso liberato
È un po’ artificioso, ma molto comodo, distinguere – come si faceva a inizio Novecento – tra il verso «liberato» e il vero «libero»: il primo conserva forti ed evidenti memorie del verso classico; il secondo ne è, almeno in apparenza, del tutto svincolato. Esamineremo il verso liberato come lo si trova in D’Annunzio, Montale, Ungaretti e altri poeti soprattutto della prima metà del Novecento.
6. Il verso libero
Negli anni Sessanta del Novecento la sperimentazione in poesia si fa intensissima; vengono inventati nuovi tipi di versi, nuovi tipi di strofe; si presta molta attenzione all’aspetto grafico della poesia impaginata. Si esamineranno testi di Edoardo Sanguineti, Antonio Porta, Amelia Rosselli e altri.
7. Incontro con Umberto Fiori.
Lettura consigliata: Il conoscente.
8. Incontro con Antonella Anedda.
Lettura consigliata: Historiae.
Calendario
Il corso consiste di 24 ore distribuite in otto incontri serali di tre ore ciascuno (19-22):
Calendario da definire
Quota d’iscrizione
La quota d’iscrizione a «Scrivere in versi, corso introduttivo»è di 440 euro più iva, in totale 537.
Al momento dell’iscrizione al corso sarà chiesto un acconto di 100 euro più iva (totale 122). Il saldo sarà chiesto a ridosso dell’avvio del corso.
Possono essere concordate forme di rateazione.
In caso di ritiro l’acconto non sarà rimborsato. In caso di non effettuazione del corso l’acconto sarà integralmente restituito.
Come ci si iscrive
Per iscriversi è sufficiente inviare un’email all’indirizzo bottegadinarrazione@gmail.com indicando la propria intenzione di frequentare il corso e fornendo i dati necessari all’emissione della fattura: nome completo, indirizzo di residenza, codice fiscale, eventuale partita iva.
Per ulteriori informazioni
Chi avesse bisogno di ulteriori informazioni può scrivere all’indirizzo bottegadinarrazione@gmail.com. È possibile chiedere un appuntamento telefonico.
Il docente
Giulio Mozzi è nato nel 1960. Ha pubblicato diverse opere narrative:
Questo è il giardino, racconti, Theoria 1993, vincitore del Premio Mondello opera prima.
La felicità terrena, racconti, Einaudi 1996, finalista al Premio Strega.
Il male naturale, racconti, Mondadori 1998.
Fantasmi e fughe, racconti, Einaudi 1999.
Fiction, racconti, Einaudi 2001.
Sono l’ultimo a scendere, racconti brevi, Mondadori 2009.
Favole del morire, racconti, Laurana 2015.
Le ripetizioni, romanzo, Marsilio 2021, candidato al Premio Strega, vincitore del Premio Mondello opera italiana.
Vite parallele e fantastiche di Pellegra Bongiovanni e Teresa Bandettini, racconto lungo Tetra 2023.
In versi ha pubblicato:
Il culto dei morti nell’Italia contemporanea, Einaudi 2000.
Dall’archivio, Aragno 2014.
Estremi amori, postume querele, ’round midnight 2019 (con il nome di Mariella Prestante).
Il mondo vivente, Lietocolle / Pordenonelegge 2020.
Ha pubblicato inoltre diverse opere dedicate alla scrittura:
Ricettario di scrittura creativa, con Stefano Brugnolo, Zanichelli 2000.
Parole private dette in pubblico. Conversazioni e racconti sulla scrittura, Fernandel 2002.
(Non) un corso di scrittura e narrazione, Terre di Mezzo 2010.
L’officina della parola, con Stefano Brugnolo, Sironi 2014.
Oracolo manuale per scrittrici e scrittori, Sonzogno 2019.
Oracolo manuale per poete e poeti, con Laura Pugno, Sonzogno 2020.
Immaginare le storie, con Valentina Durante, Johan&Levi 2022.
Ha in preparazione il saggio Pratica del racconto, che uscirà per Racconti Edizioni nel 2024.
Ha lavorato come consulente editoriale e talent scout presso Sironi Editore, Giulio Einaudi Editore, Marsilio Editori, Laurana Editore.
Insegna scrittura e narrazione dal 1993. Nel 2011 ha fondato la Bottega di narrazione.