Trovare la voce: corso-laboratorio con editing

Titolo: Trovare la voce: corso-laboratorio con editing.
Docente: Valentina Durante.
Didattica: online, su piattaforma Zoom.
Durata: 8 appuntamenti serali (giovedì, 19-22) da 3 ore ciascuno.
Calendario: dal 15 gennaio al 2 aprile 2025.
Quota d’iscrizione: 440 euro più iva (totale 537).

Introduzione

Rem tene, verba sequentur dicevano gli antichi (nella fattispecie Catone il Censore, ma il concetto verrà ripreso poi da Cicerone), ossia: «Possiedi l’argomento e le parole verranno da sé». Eppure, quante volte ti è capitato: conosci a menadito la storia che vuoi raccontare (o almeno così ti sembra); l’hai condensata in un soggetto, articolata in una scaletta, scomposta in tracce, tabelle di marcia e post-it appiccicati alla parete, hai identificato, dopo non pochi rovelli, narratore, punto di vista, dispositivo drammatico e arco di trasformazione del protagonista, e naturalmente, di quest’ultimo, i connotati di base e anche non di base incluso il famoso colore dei calzini che indossa. Del romanzo che preme – e che ti preme – sei convinto di sapere tutto ma proprio tutto, e tuttavia non riesci a partire. Non cominci a scrivere (oppure scrivi a rotta di collo per poi inorridire e cestinare alla velocità della luce) perché la storia ti si presenta muta, le parole non vengono, latitano, disertano gli appuntamenti e ignorano le lusinghe; insomma: senti che ti manca la voce.

La voce non si limita a essere un semplice starter o detonatore per la scrittura. Alla cura della voce – che potremmo definire come il punto di incontro fra la lingua e l’immaginario di un autore – lo scrittore lavora instancabilmente per tutta la vita: per proteggerne la tenuta, la coerenza, la vitalità, la distintività.

«La privata, unica, voce / metti in salvo» diceva Antonio Porta.

La voce è la prima cosa che arriva al lettore leggendo e l’ultima ad andarsene. Spesso, anzi, non se ne va neppure, qualche sua particella al termine della lettura ti resta addosso – una cadenza, una sensazione, una strana nostalgia come soltanto i libri sanno procurarne –, spingendoti alla ricerca di un nuovo contatto: ad attaccare con la lettura di un’altra opera dello stesso autore, oppure a ricominciare a leggere quella che hai appena terminato (la sottoscritta lo fa di abitudine). Le voci – quando sono realmente tali, quando hanno cioè raggiunto una loro maturità e presenza – difficilmente si lasciano dimenticare.

Proprio per questo le voci impongono polarizzazioni: possono ammaliarci e scatenare bramosie, smania di accumulo e atteggiamenti compulsivi (di quell’autore, di quell’autrice, leggerei persino la lista della spesa!), oppure viceversa respingerci: ne riconosciamo il valore ma non riusciamo a trascorrerci del tempo insieme se non con grande sforzo. Ecco perché un romanzo con una grande voce raramente incassa giudizi educati, reazioni fra il commento a modino e la moscezza critica: “È un romanzo ben fatto”, o “È un buon romanzo.” Una grande voce tende invece a smuovere, ad agitare, a far sbilanciare, a sedurre o viceversa ad allontanare senza pietà.Benché frutto di esperienza e di un lavorio retorico spesso acribioso, la voce – se vera voce, se autentica e non d’accatto – trasmette sempre, anche quando preziosa e ricercata, un’impressione di naturalezza, di spontaneità; come un bravo ballerino dissimula ad arte la fatica, la vera voce sa dissimulare l’artificio. Arriva a noi come una forma di grazia o, ancora più radicalmente, di datità: una cosa che è.

I contenuti del corso

Trovare la voce è un percorso teorico e laboratoriale per acquisire maggior consapevolezza nell’uso o nella definizione della propria voce attraverso l’analisi e il commento delle voci altrui: autori e autrici per lo più italiani (non è un lavoro che si possa fare appoggiandosi massicciamente a testi letti in traduzione) e per lo più ultracontemporanei, ossia viventi e operanti nel nostro presente.
Il corso è diviso in due parti: nella prima (quattro lezioni: dal 15 gennaio al 5 febbraio 2026) ci si dedicherà allo studio e all’analisi dei testi. Sedici tra autori e autrici suddivisi in quattro contenitori che indagano quattro aspetti o angolature: la voce come vita; la voce come andatura; la voce come mondo; la voce come sguardo. Verranno proposti anche dei brevi esercizi da svolgere in aula: non sono obbligatori, non verranno condivisi con il gruppo (il che significa massima libertà: di sperimentare e anche di scrivere come viene viene, proprio perché si sta sperimentando), ma servono da riscaldamento.
Nella seconda parte – che si terrà dopo una pausa di tre settimane per dare il tempo a tutti di terminare la stesura del proprio testo (max 8000 battute) e di leggere i testi dei compagni – ci dedicheremo alla discussione dei racconti scritti dai partecipanti. Discussione che sarà preceduta e affiancata da un lavoro di editing preventivamente svolto dalla docente, con interventi che forniranno una base per il confronto e una traccia per l’eventuale riscrittura. L’editing non è né imposizione né tanto meno correzione, ma un’esperienza concreta di lavoro sulla propria scrittura; e se molto si può imparare dalla discussione sul proprio testo, non meno si apprende ascoltando e intervenendo durante la discussione dei testi altrui.

Dettaglio delle lezioni

Giovedì 15 gennaio 2026
La voce come vita: Vitaliano Trevisan, Franz Kafka, Demetrio Paolin, Michele Mari

Giovedì 22 gennaio 2026
La voce come andatura: Giuseppe Berto, Giulio Mozzi, Paolo Nori, Ágota Kristóf

Giovedì 29 gennaio 2026
La voce come mondo: Laura Pugno, Sandro Campani, Giorgio Falco, Monica Pareschi

Giovedì 5 febbraio 2026
La voce come sguardo: Luciano Bianciardi, Marta Cai, Annie Ernaux, Rosa Matteucci

Ultime quattro lezioni, da giovedì 11 marzo a giovedì 2 aprile 2026
Editing, commento e discussione in aula dei racconti scritti dai partecipanti.

Botta e risposta con la docente:

Occorre aver già letto tutti gli autori e le autrici presenti nel programma?
No. Quel che serve lo leggeremo a lezione, sarà anzi un’opportunità per familiarizzare con voci nuove.

Occorre apprezzare tutti gli autori e le autrici presenti nel programma?
Di nuovo: no. Ma il modo in cui leggeremo e analizzeremo quegli autori e quelle autrici potrà essere di aiuto come spunto, come buona pratica, per leggere e analizzare le voci che ognuno di noi ha scelto come guida e totem personale.

Perché fra gli italiani non vedo autori e autrici da classifica?
Perché non necessariamente – e, anzi, potremmo dire raramente – un autore da classifica resiste alla prova del tempo, e se vogliamo occuparci della voce, che è la qualità distintiva e persistente di uno scrittore al di là della sua sintonia contingente con le mode del periodo, dobbiamo lasciar da parte le copie e la visibilità massmediatica e socialmediatica e concentrarci su qualcosa di più profondo e sostanziale. Non posso sapere se gli autori e le autrici che ho scelto saranno ancora letti fra cento o duecento o cinquecento anni, ma so per certo che tutti parlano al presente in maniera non effimera; e se presi in mano fra cento o duecento o cinquecento anni avranno ancora tutti – ne sono certa – qualcosa di utile e di interessante da dire.

Perché un racconto di ottomila battute al massimo?
Perché l’esperienza m’insegna che ottomila battute è la lunghezza ideale per: a) riuscire a portare a termine (dunque anche a rileggere, a rifinire, a essere convinti di quel che si manda) un testo in un lasso di tempo tutto sommato breve; b) riuscire a essere letti dai compagni e ottenere un riscontro anche da parte loro: le impressioni dei lettori – di tutti i lettori – sono sempre preziose; c) permettere a me di lavorare “di fino” sul testo: sugli aspetti lessicali e sintattici e non solamente strutturali; d) ottenere un testo che soddisfi le norme redazionali della maggior parte delle riviste: se il racconto riesce bene, perché non proporlo per la pubblicazione?

Per altri dubbi o domande sul programma potete contattarmi qui: valentinad75mail.com.

Come ci si iscrive

Per iscriversi è sufficiente inviare un’email all’indirizzo bottegadinarrazione@gmail.com indicando la propria intenzione di frequentare il corso e fornendo i seguenti dati: nome completo, indirizzo di residenza, codice fiscale, eventuale partita iva.

La quota d’iscrizione

La quota di iscrizione è di 440 euro più iva (totale 537).
Al momento dell’iscrizione sarà chiesto il versamento di un acconto di 100 euro più iva (totale 122). Il saldo dovrà essere effettuato entro l’8 gennaio 2026.
In caso di non effettuazione del corso gli acconti saranno integralmente restituiti. In caso di mancata conferma dell’iscrizione l’acconto, salvo casi particolari e a discrezione della Bottega di narrazione, non sarà restituito.

Docente

Valentina Durante è nata nel 1975 e vive a Montebelluna (TV). È copywriter freelance, principalmente per il mondo del design e dell’architettura. Ha pubblicato tre romanzi: La proibizione (Laurana, 2019), Enne (Voland, 2020) e L’abbandono (La nave di Teseo), oltre a diversi racconti usciti su riviste cartacee e online. È autrice, assieme a Giulio Mozzi, di Immaginare le storie. Atlante visuale per scrittrici e scrittori (Johan & Levi, 2022).