Titolo: Il tracciato e la città.
È pensato per chi vuole sperimentarsi nella scrittura attraverso l’immersione nel paesaggio e contribuire alla costruzione di una raccolta monografica.
Docente: Fiammetta Palpati.
Didattica: online, su piattaforma Zoom.
Durata: 42 ore distribuite in 7 fine di settimana (sabato pomeriggio e domenica mattina), più l’editing del testo.
Calendario: dal 15 aprile al 24 settembre 2023, con pausa estiva.
Quota d’iscrizione: 500 euro più iva (totale 610). È previsto uno sconto per chi si iscrive contemporaneamente anche al laboratorio residenziale «Raccontare il paesaggio 2023 – Tresigallo (Fe)».
È prevista la pubblicazione dei testi nell’annuario Raccontare il paesaggio 2023.
Cosa e come
«Il tracciato e la città» è un laboratorio di scrittura creativa in cui si amplierà e approfondirà la conoscenza dell’origine, della forma, del funzionamento e delle trasformazioni degli aggregati urbani, sia attraverso discipline specifiche, come l’urbanistica, sia attraverso un percorso tra le arti (pittura, architettura, narrativa, poesia). Questo percorso di apprendimento avverrà contemporaneamente all’esplorazione di quello che è il nostro personale immaginario sulla città, attraverso esercizi di scrittura, letture di autori, ascolti musicali ed escursioni. Conosceremo le presenze, gli elementi che compongono questo particolare immaginario, e la loro relazione, le valenze simboliche, le impronte lasciate dalla letteratura e dall’arte. Concluderemo con la costruzione di una mappa personale che rappresenti, o narri, una città. Magari la città in cui siamo cresciuti, quella che abitiamo, dove andiamo in vacanza, dove ci siamo trasferiti per frequentare l’università, o dove abbiamo il fidanzato. Oppure una città in cui non abbiamo ancora messo piede, perlustrata con Googlemaps e Streetview. E perché non lavorare anche su una città immaginaria, abitata dai personaggi del nostro racconto?
Perché la città, e perché il tracciato
Che il primo nucleo sia sorto su una rupe e le abitazioni ci appaiano scavate negli alveoli del tufo, o che si espanda radialmente da un centro in un esagono perfetto nel mezzo di un ampio spazio pianeggiante, che sia un’aggregazione spontanea, nata da un’esigenza difensiva, o il frutto di un disegno religioso e politico, la città – ideale di ordine civile o topos di perdizione morale – è la forma che più rappresenta la terra abitata dagli uomini. E il paesaggio più familiare con cui abbiamo a che fare, dal momento che, come emerge dall’ultimo censimento sull’urbanizzazione, più della metà della popolazione mondiale abita nei centri urbani: dal 2008 la popolazione cittadina ha superato quella rurale e la tendenza è in aumento.
Il «tracciato» nel titolo ha più significati, metaforici e letterali. Innanzitutto si riferisce alla necessità di circoscrivere il tema, darsi un criterio, tracciare uno spazio di per sé enorme. Più letteralmente, il tracciato fa riferimento a un antico rito di fondazione della città: scavare un solco con l’aratro, da un confine all’altro di quella che sarà l’area della città da fondare. E tracciati sono anche i limiti, fisici o convenzionali, che separano lo spazio urbano da quello extra-urbano, identificandoli; confini che possono essere forti, fisicamente definiti (una cinta muraria, una circonvallazione, un anello verde), o più deboli, permeabili, meno avvertiti, tanto da consentire l’espansione disordinata della città – senza un disegno, un preventivo tracciamento – nota come «città diffusa», e il nascere delle odierne pantopoli. Il tracciato allude anche alle numerose tracce – in forma di segnali e segni – di cui è fatto lo spazio urbano e che possono essere conosciute, lette, interpretate. Tracciato è quello che hanno lasciato sulla città l’infinità di testi che ne fanno l’oggetto di descrizioni, ambientazioni, narrazioni. E tracce, infine, saranno quelle che ci auguriamo di lasciare con i testi che nasceranno dal laboratorio e che costituiranno l’annuario Raccontare il paesaggio 2023.
Calendario e programma
Sabato 15 aprile 2023 (ore 15-18). Interpretare i segni.
Cos’è una piazza? Un punto di aggregazione intorno a dei servizi, lo sbocco incidentale di un asse viario su un pianoro naturale, la pianificazione di un punto in cui gli edifici si fronteggiano, uno spazio di rappresentanza del potere civile o religioso? Cos’è un tombino? È una grata nella quale mi si incastra il tacco dello stivaletto o il bocchettone che raccoglie acque pluviali? E che strada fa quell’acqua? Che rapporto c’è tra la rete viaria e la rete fognaria? Insomma, spesso ciò che costituisce lo spazio urbano passa sottotraccia e ci accorgiamo della presenza di alcuni elementi soltanto quando non funzionano: la pretesa piazza rimane vuota, le panchine deserte, le cantine si allagano. Dov’è, allora, il disegno della città? Qual è il suo tracciato primitivo? È ancora riconoscibile?
Lo scopo della nostra prima lezione è quello di cominciare a leggere lo spazio urbano, non solo da cittadini, utenti e consumatori, ma come interpreti di tracce, segnali, e segni.
A farci da guida alcuni testi: Semiologia del paesaggio italiano, un testo nel quale il geografo e scrittore Eugenio Turri, nel 1956, mostrava come, a saperlo leggere, il paesaggio sia una sorta di mappa parlante non solo dei cambiamenti geologici, ma anche antropologici, demografici, produttivi, culturali. Quattordici anni dopo, nel 1970, il critico francese Roland Barthes pubblicherà L’impero dei segni, nel quale applica uno sguardo semiologico al Giappone. Scrive: «Le vie di questa città non hanno un nome. Certo c’è un indirizzo scritto, ma non ha che un valore postale, si riferisce ad un catasto (per quartieri e per blocchi, assolutamente non geometrici), la cui conoscenza è accessibile al postino, ma non al visitatore: la più grande città del mondo è praticamente inclassificata, gli spazi che la compongono nei dettagli sono innominati»; e conclude: «Tokyo ci ripete […] che il razionale non è che un sistema come altri». (ed. Einaudi, 1984, p. 43). Di riferimento, noto e ineludibile: Le città invisibili di Italo Calvino, un testo che è stato e continua a essere fonte di ispirazione per scrittori e persino per urbanisti.
Domenica 16 aprile 2023 (ore 10-13). Strumenti di lavoro: mappe, archivi, atti amministrativi e notarili, toponomastica.
L’esplorazione alimenta l’immaginazione e l’immaginazione ha bisogno di approfondimenti, dunque nella seconda lezione prenderemo in esame l’utile e l’indispensabile per raccogliere dati e informazioni. Cominceremo con l’interrogarci su come ci orientiamo nello spazio cittadino, quale sistema prediligiamo (punti di riferimento, sequenza degli atti, rappresentazione dello spazio), per passare poi all’illustrazione e al confronto dei diversi tipi di mappa utili negli spazi urbani (mappe topografiche dell’Igm e mappe catastali); vedremo cosa si trova negli archivi storici comunali, nei registri parrocchiali; dove reperire documenti video e audio; infine, scopriremo, le insospettabili meraviglie della toponomastica. È prevista una consegna: «Raccontare una mappa».
Sabato 6 maggio 2023 (ore 15-18). Città ideale e città reale / 1.
Il terzo incontro sarà di tipo suggestivo: ci immergeremo nella rappresentazione della città nell’arte, procedendo con un confronto e un parallelo tra arti plastico-figurative e letteratura (narrativa e poesia) con qualche spazio riservato alla musica. Il percorso seguirà un ordine storico: cominceremo con esempi tratti da testi dell’antichità (letteratura classica e nella Bibbia), dai poemi cavallereschi e dall’arte gotica, e ci soffermeremo particolarmente sulla città ideale del Rinascimento (Leonardo Da Vinci, Tommaso Moro, Tommaso Campanella, Francesco Bacone).
Domenica 7 maggio 2023 (ore 10-13). Città ideale e città reale / 2.
Il quarto incontro completerà il percorso immersivo nella rappresentazione della città nell’arte con il XIX secolo, quando la città è uno dei soggetti pittorici e letterari più rappresentati; prenderemo in esame una scelta di testi esemplari, in prosa e in poesia, di dipinti, di fotografie e di brani musicali fino al Novecento, con la città nelle avanguardie. Concluderemo il percorso con il secondo Novecento, e il racconto della pantopoli contemporanea.
È prevista una consegna: «Esplorazione guidata in un outlet village».
Sabato 20 maggio 2023 (ore 15-18). Disegnare la città, raccontare il disegno.
(a cura di un urbanista).
La prima parte della lezione sarà dedicata a una introduzione all’urbanistica: cos’è l’urbanistica, di cosa si occupa, come sono cambiati gli approcci urbanistici nel tempo, quali sono le tipologie di insediamento umano nelle diverse epoche storiche (sia come nuove fondazioni, sia come trasformazione di centri preesistenti). Nella seconda parte si ragionerà sul rapporto tra l’idea e il suo sviluppo, tra il progetto, il piano urbanistico, e come lo si racconta, come lo si mette in parole. Uno spazio sarà dedicato alla discussione.
Domenica 21 maggio 2023 (ore 10-13). Lo spazio psichico della città.
(a cura di uno psicoanalista)
Quanto spazio occupa la città nella nostra psiche individuale e collettiva? Che valenza assume la città psichicamente e simbolicamente? Che rapporto c’è tra la città che custodiamo come idea, o ideale, e la città che viviamo? Che rapporto ha l’uomo contemporaneo con la città? E la città nel sogno? Queste e altre domande saranno riservate al nostro ospite.
È prevista una consegna: elaborare il percorso fatto e progettare (anche in forma di sola idea, suggestione, bozza) una proposta di lavoro
Sabato 10 giugno 2023 (ore 15-18). Discussione delle idee e dei progetti di scrittura.
Il settimo incontro sarà dedicato a discutere, approfondire, analizzare, ampliare le proposte avanzate dai singoli.
Domenica 11 giugno 2023 (ore 10-13). Progettazione del lavoro collettivo.
Nell’ottavo incontro si discuterà, sulla scorta delle idee e dei progetti personali, quale indirizzo, quale forma, potrebbe assumere l’insieme dei testi.
Sabato 17 giugno 2023 (ore 15-18). Discussione dei progetti e/o delle bozze.
Si proseguirà nella discussione di gruppo dei progetti, e si commenteranno le eventuali prime bozze dei testi.
Domenica 18 giugno 2023 (ore 10-13). Discussione dei progetti di scrittura.
Si proseguirà nella discussione di gruppo dei progetti, e si commenteranno le eventuali prime bozze dei testi.
Pausa estiva
Sabato 2 settembre 2023 (ore 15-18). Discussione della prima stesura dei progetti / 1.
Si analizzeranno e discuteranno le prime stesure prodotte durante la pausa estiva.
Domenica 3 settembre 2023 (ore 10-13). Discussione della prima stesura dei progetti / 2.
Si proseguirà nell’analisi e nella discussione prima stesura dei progetti.
Sabato 23 settembre 2023 (ore 15-18). Revisione della seconda stesura / 1.
Domenica 24 settembre 2023 (ore 10-13). Revisione della seconda stesura / 2.
Quanto costa il laboratorio?
La partecipazione al laboratorio monografico «Il tracciato e la città» costa 500 euro più iva (totale 610). È previsto uno sconto per chi acquista contemporaneamente «Il tracciato e la città» e il laboratorio residenziale «Raccontare il paesaggio: Tresigallo 2023»: la quota di iscrizione complessiva sarà di 900 euro più iva (totale 1.098) anziché 1050 euro più iva (totale 1.281).
Come ci si iscrive?
Basta farne richiesta scrivendo a bottegadinarrazione@gmail.com e fornendo i dati necessari alla fatturazione: indirizzo di residenza, codice fiscale, eventuale partita iva (se si pensa di poter scaricare la spesa del corso).
Al momento dell’iscrizione verrà richiesta un acconto di 100 euro (122 con iva), il resto entro il 15 aprile 2023. La possibilità di rateazione sarà valutata caso per caso. Nel caso in cui il laboratorio, per qualsiasi ragione, non dovesse svolgersi, l’acconto verrà restituito integralmente. In caso di ritiro, l’acconto non sarà restituito.
Dubbi?
È possibile chiedere un colloquio telefonico con Fiammetta Palpati, la docente, scrivendo a bottegadinarrazione@gmail.com (e fornendo il proprio recapito telefonico).