di Giulio Mozzi
direttore della Bottega di narrazione
1. Prova a raccontare la tua storia in poche frasi, al limite in una frase sola (es.: “Due giovanotti vogliono sposarsi ma un cattivone, che per scommessa concupisce la ragazza, si mette in mezzo; dopo una serie di peripezie il cattivone sparisce e i due giovanotti si sposano”: I promessi sposi, sì, come sempre). Se ci riesci, vuol dire che la tua storia ha un suo nucleo drammatico preciso.
2. Fa’ quanto detto al punto 1 evitando formule del tipo: “Questa storia parla di…”, eccetera; ed evitando accuratamente di confondere il riassunto con la descrizione tematica (es. di descrizione tematica: “Questa storia parla di come la provvidenza divina, pur agendo sempre con mezzi ordinari e mai sovrannaturali, riesca a far sì che la giustizia trionfi”). L’eventuale tema di una storia è tutt’altra cosa dalla storia stessa.
3. Decidi che cosa vuoi che accada nella tua storia, e prova a immaginare che cosa è necessario che accada prima di ciò che vuoi che accada perché effettivamente ciò che vuoi che accada possa accadere. Se a es. vuoi che il cattivone, sul letto di morte, riceva un salvifico perdono da parte di chi ha perseguitato e danneggiato, è necessario che qualcosa accada nella vita del cattivone e che qualcosa accada nella vita del perseguitato. A es., il cattivone può avere avuto, nel momento in cui si è accorto di non avere scampo, un sogno premonitore o comunque significativo; può aver patito, in quel momento, un’umiliazione quale nella vita non aveva mai patita (I promessi sposi, cap. xxxiii: don Rodrigo si scopre appestato e sogna fra’ Cristoforo). Da parte sua, il perseguitato, proprio in un momento in cui è pieno d’ira, può essere condotto difronte al cattivone ridotto a uno straccio (cap. xxxv).
4. Controlla se, quando costruisci le condizioni perché accada ciò che vuoi che accada, hai bisogno di introdurre nuovi personaggi o nuove situazioni; se è così, sta’ attento: potrebbe voler dire che in realtà le condizioni che stai costruendo sono deboli.
5. Man mano che scrivi la tua storia, oppure di tanto in tanto (ogni quindici, venti pagine), férmati e dividila in scene. Per scena intendo: un pezzo di narrazione nel quale accade qualcosa. Metti a ogni scena un titolo che identifichi precisamente che cosa accade. Se non riesci a trovare un titolo, può essere perché in effetti in quella scena non accade nulla di preciso (il che, mi pare ovvio, non va tanto bene).
6. Decidi, ogniqualvolta fai accadere qualcosa, quali saranno le conseguenze; e quali sono le circostanze grazie alle quali le conseguenze sono proprio quelle lì, e non altre.
7. Quando lavori alla costruzione delle cause e delle conseguenze, ricòrdati che è bene prospettare diversi sistemi di cause e diverse possibilità di conseguenze; per poi fare la scelta più opportuna.
8. Ricòrdati che i personaggi non esistono: esistono le relazioni tra i personaggi. Un personaggio non agisce mai in un certo modo perché “è fatto così”: agisce in un certo modo perché ha una storia, cioè una storia di relazioni con altri personaggi. Ragionare sulla “psicologia” dei personaggi è spesso inutile; è più utile ragionare sulle loro relazioni.
9. Le circostanze materiali sono importanti. Ogni personaggio è in una certa misura determinato dalla sua condizione sociale, dalla sua formazione, dalle sue relazioni eccetera. Ogni azione del personaggio ha, per così dire, un costo in denaro: e tu devi sapere quanto denaro ha il personaggio, e come e perché lo spende.
10. Ogni accadimento, per poter accadere, ha bisogno: (a) di una causa di sfondo, ovvero di una serie di situazioni che rendono semplicemente possibile ciò che tu vuoi che accada; (b) di una causa specifica, ovvero di un buon motivo perché un personaggio agisca in un certo modo (e non in tutti gli infiniti altri modi possibili); (c) una causa scatenante, ovvero di una occasione che il personaggio coglie per mettersi in azione in un certo preciso momento e in una certa precisa situazione. Se manca, o non è chiara, una sola di queste tre cause, l’azione risulterà oscura e il personaggio manchevole. Es.: il cattivone è, in quanto cattivone, libidinoso e soperchiatore (e la sua storia e/o il suo ambiente spiegheranno perché): causa di sfondo. Il cattivone è in competizione con un altro cattivone, e fanno a gara – per motivi di prestigio – ad apparire ciascuno più cattivone dell’altro: causa specifica. L’altro cattivone intravede una bella ragazza e dice al cattivone: “Scommetto che non hai il fegato di fartela”: causa scatenante, o occasione.
(Sempre I promessi sposi, sì: “E, con voce rotta dal pianto, [Lucia] raccontò come, pochi giorni prima, mentre tornava dalla filanda, ed era rimasta indietro dalle sue compagne, le era passato innanzi don Rodrigo, in compagnia d’un altro signore [il conte Attilio]; che il primo aveva cercato di trattenerla con chiacchiere, com’ella diceva, non punto belle; ma essa, senza dargli retta, aveva affrettato il passo, e raggiunte le compagne; e intanto aveva sentito quell’altro signore rider forte, e don Rodrigo dire: scommettiamo”: cap. iii).
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Ma io di storie in mente ne ho tante. Una è quella che sto provando a scrivere sul blog dei dialoghi. Nasce da una domanda: cosa succederebbe se un fanatico religioso fondamentalista fosse nominato papa per rilanciare l’azienda cattolica? Cosa succederebbe se all’impostore, che inizia a rompere troppo il cazzo agli stessi cardinali, sottoponessero l’Haldol per farlo stare tranquillo e farlo diventare una mummia come gli altri papi, e invece l’Haldol funzionasse a dovere per quello che è, un potente antipsicotico che ti spinge a dire la verità su tutto? In fondo i preti acculturati, se hanno studiato bene le materie teologiche, sanno che il cristianesimo è una storia del crimine organizzato fin da principio, il cattolicesimo più di tutte le altre. L’audience del papa aumenterebbe a dismisura, il potere e i business dei preti crollerebbero a dismisura, aumento temporaneo delle altre sette religiose fondamentaliste, fino a quando il papa non iniziasse a parlare a ruota libera, ANCHE E SOPRATTUTTO DI QUELLO CHE ACCADE IN VATICANO. Di sicuro l’ammazzerebbero, simulando un falso incidente, ma supponiamo che il papa in questione RISORGA, abbandoni la chiesa cattolica e parli a ruota libera su una piccola emittente locale prima, e poi un network mondiale. Avete visto Quinto potere? Dialoghi o monologhi così. Libri consigliati, a livello divulgativo: Verità e menzogne della chiesa cattolica, Pepe Rodriguez (economico); Storia dei papi, Claudio Rendina (economico); Storia criminale del cristianesimo opera integrale di Karl-Heinz Drescher (costosissimo, un mattone e introvabile, ma una perla su quello che successe fin dai tempi antichi) Bibbia edizioni Paoline (cattolica e poco costosa) DA SAPER LEGGERE MINUZIOSAMENTE; altri, da me non letti, ma che forse potrebbero andare bene, La fabbrica dei Santi, di Laura Fezia (poco costoso e divulgativo, ma di parte strana, biglinesca) e si potrebbe andare avanti a lungo… Alla fine il papa, risorto, si accorga di essere il Messia e inizi a distruggere completamente la Chiesa Cattolica, fino a far adempiere le profezie da lui tanto temute e che invece lui era chiamato a far compiere. La visione del capitolo 17 dell’Apocalisse si compirebbe (ricordiamo che ci sono visioni di serie A, visioni di serie B e visioni di serie C, il capitolo 17 dell’Apocalisse è decisamente di serie A) Questa è una.