Domande più frequenti, 1

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di giuliomozzi

Ecco alcune delle domande che mi sono state rivolte in questi giorni, a proposito del bando per la Bottega di narrazione 2014-2015.

1. Come deve essere scritto il progetto? Il “soggetto” deve essere lungo una pagina, quattro pagine, quindici pagine? Devo allegare un curriculum, un’autopresentazione, la tesi di laurea?

Ribalto la domanda. Mettetevi nei panni miei e di Gabriele Dadati (ossia di chi farà la selezione). Se foste voi, a fare la selezione, che cosa preferireste ricevere? Due righe striminzite, un testo ragionevolmente dettagliato, o un poema in quattordici canti?
Il vostro bisogno, come selezionatori, è: avere informazioni. Perché se escludete qualcuno che della Bottega avrebbe potuto giovarsi, è un errore; e se includete qualcuno che invece non se ne potrà giovare, gli avrete fatto spendere soldi e tempo per nulla.
Il vostro bisogno, come selezinatori, è: capire esattamente che cosa quella persona ha in mente di fare, capire quali sono le potenzialità di quella persona.
Tornate quindi nei vostri candidi panni (vi state infatti candidando): e decidete che cosa sottoporci, e in quale forma.
Due dettagli: (a) poiché selezionare è il nostro lavoro, ragionamenti del tipo: “Gli mando una cosa breve breve, ché se la faccio troppo lunga non la guardano neanche” sono decisamente fuori luogo; (b) l’invio dell’eventuale tesi di laurea (in file separato) è sempre gradito (anche fosse una tesi di produzione animale o di fisica teorica).

2. Posso mandare uno storyboard disegnato?

E perché no?

3. Ho già partecipato a un master della Holden, a due anni dei corsi di Raul Montanari a Milano, e a un Atelier d’écriture a Nantes. Mi prendete lo stesso?

Dipende dal progetto che presenti. Però stiamo già cominciando a domandarci se sei un secchione, uno zuccone, o un innocuo maniaco.
Detta più seriamente: talvolta ho l’impressione che l’accumulo di corsi e controcorsi sia semplicemente il segnale di un’insicurezza di fondo. E devo dire: non sarà un ulteriore corso a toglierti l’insicurezza.

4. Mi piacerebbe parlare con qualcuno che abbia già frequentato la Bottega.

Allora: cliccando qui trovi tutti i testi della prima Bottega (2011). Cliccando qui trovi quelli della seconda (2012-2013). Ci sono i recapiti (e quasi tutti, tra l’altro si trovano pure nei social network).