La Bottega di narrazione in mostra: Carmelo Vetrano

Il 13 dicembre 2015 si è svolto, a Milano presso la sede della Bottega di narrazione (Spazio Melampo, via Tenca 7) l’incontro degli “apprendisti” con il mondo editoriale. Non era previsto che l’evento fosse immortalato, ma Francesca Perinelli – a sorpresa – ha registrato non tutto, ma parecchio. Abbiamo quindi cominciato a pubblicare le registrazioni delle presentazioni delle opere. La qualità è quella che è.

[Chi fosse interessato a consultare il fascicolo con la scheda e gli estratti di tutte le opere presentate, può prelevarlo cliccando qui].

Qui Carmelo Vetrano presenta il suo romanzo Il censimento dei lampioni. Sotto al video, la scheda.



CarmeloVetranoCarmelo Vetrano è nato il 10 giugno 1975 a San Pancrazio Salentino (BR). Vive a Verona dal 2006. È laureato in Lettere moderne. Lavora presso Poste Italiane dove svolge il ruolo di specialista commerciale. Il romanzo scritto nel corso della Bottega di narrazione fa parte di una trilogia familiare di cui il secondo capitolo è in fase di lavorazione.
Contatti: Mail: carmelovetrano[chiocciola]libero.it.

Il censimento dei lampioni. Sebastiano, pugliese di ventisette anni, si ritrova a lavorare insieme a suo padre Bruno dopo anni di lontananza geografica e affettiva. Tra le tante cose in comune: una separazione coniugale (quella di Sebastiano da Magda – più vecchia di lui di cinque anni – sta per essere formalizzata, mentre quella di Bruno risale a molti anni prima); una donna (è proprio Magda, che da circa quattro mesi ha una relazione con Bruno).
La Electric Sole s.r.l., ditta di impiantistica elettrica, li ha assunti per tre mesi per effettuare il censimento dei lampioni di una serie di comuni. Padre e figlio, a bordo di un piccolo camion dotato di cestello meccanico, iniziano una sorta di viaggio circolare attraverso il Salento per redigere uno “stato di fatto” dell’illuminazione pubblica. Bruno guida; Sebastiano sale sul cestello, rileva modello e condizioni di ogni singolo lampione. La prolungata prossimità fisica tra i due, insieme ai recenti sviluppi delle loro vite, rievoca in Sebastiano vecchi conflitti. Il rapporto tra i due non è mai stato lineare, e lineare non è stata la vita di Bruno. Sebastiano si rende conto dell’esistenza di molte ombre che riguardano la vita di suo padre (e di riflesso anche la propria).

Un lampione.
Un lampione.
Il movimento circolare determinato dal loro lavoro viene intersecato continuamente da storie che arrivano da altri piani temporali e riguardano soprattutto i rapporti tra Sebastiano e Magda, tra Sebastiano e suo padre (e la sua famiglia in generale), tra Sebastiano e la propria terra. Si aggiungeranno quelle dei rapporti con Lisa (giovane studentessa dell’Accademia di Belle Arti), e con Carlo (uomo dal passato ambiguo e lontano parente).
La narrazione segue tutti questi movimenti, saltando da un piano a un altro, e restando molto vicina al punto di vista di Sebastiano. Della narrazione fanno parte anche le schede tecniche dei lampioni e le mappe che segnano l’avanzamento dei lavori. Sono proprio i lampioni, oggetti che puntellano costantemente il racconto, a restituire pagina dopo pagina il senso di una storia che si svela nello stesso tempo al lettore e al protagonista. Le loro descrizioni si fanno via via più liriche e personali e si concentrano soprattutto sulle imperfezioni, gli sbreghi, i segni di usura, le rotture. Grazie a Lisa queste descrizioni diventano delle opere visive, raccolte in delle mappe che trasferiscono lo “stato di fatto” dalla vita dei lampioni a quella di Sebastiano. Questo percorso permetterà a Sebastiano di raggiungere nuove consapevolezze su di sé e su suo padre, anche se non servirà a una definitiva riappacificazione con lui e la propria terra.
Tutti gli archi di tensione tra Sebastiano e gli altri personaggi culmineranno nelle ultime pagine in una sorta di resa dei conti finale che il lettore leggerà fisicamente in contemporanea, benché si tratti di episodi collocati in momenti diversi.
Quando sembra che gli eventi stiano spingendo Sebastiano verso una permanenza prolungata in Puglia lui deciderà di andare via.