di giuliomozzi
Questa non è una recensione: è una semplice segnalazione. Manuela Merli scrisse buona parte del romanzo La stanza in più durante la prima Bottega di narrazione (2011). Non avendo trovato un editore, l’ha pubblicato da sé. Secondo me il romanzo merita attenzione e lettori. C’è anche, amabilmente economica, l’edizione digitale.
L’argomento del romanzo è facile a dirsi: in una qualunque famiglia, per ragioni che potete immaginare, a un certo punto arriva una badante. E la famiglia comincia a imparare che cosa significa vivere insieme a una persona che è una perfetta estranea, e tuttavia sta conficcata dentro l’intimità familiare; che vive nella tua stessa casa, mangia alla tua stessa tavola, dorme nella stanza accanto, e tuttavia è una lavoratrice dipendente e non una familiare (e tu non sei un suo familiare, ma il datore di lavoro); eccetera. Il racconto è scandito dal turnover delle badanti, a volte vorticoso.
Questo romanzo – che è palesemente ispirato all’esperienza di vita di Manuela Merli, ma è proprio un romanzo – non ha trovato un editore. Secondo me, lo meriterebbe.