La Bottega di narrazione in mostra: Simone Salomoni

Il 13 dicembre 2015 si è svolto, a Milano presso la sede della Bottega di narrazione (Spazio Melampo, via Tenca 7) l’incontro degli “apprendisti” con il mondo editoriale. Non era previsto che l’evento fosse immortalato, ma Francesca Perinelli – a sorpresa – ha registrato non tutto, ma parecchio. Abbiamo quindi cominciato a pubblicare le registrazioni delle presentazioni delle opere. La qualità è quella che è.

[Chi fosse interessato a consultare il fascicolo con la scheda e gli estratti di tutte le opere presentate, può prelevarlo cliccando qui].

Qui Simone Salomoni presenta il suo romanzo Quattro fallimenti. Sotto al video, la scheda.


simone_salomoniSimone Salomoni è nato a Bologna il 26 settembre 1979. Nel 2004 si è laureato in letteratura italiana contemporanea con una testi dal titolo Etica e Matrimonio nel romanzo di Italo Svevo. Ha lavorato sette anni in una Cooperativa Edile; da quattro anni lavora come libero professionista sviluppando progetti di comunicazione, marketing e realtà virtuale applicata all’architettura e agli spazi museali. Ha collaborato alla selezione dei testi che compongono il manuale Scuola di scrittura emiliana per non frequentanti (Corraini Edizioni, 2014) pubblicato da Paolo Nori. Fra 1998 e il 2010 ha scritto tre romanzi molto brutti.
Contatti: simosalomoni@gmail.com

Quattro fallimenti. Che cosa accomuna una ragazza che tenta di monacarsi, una cooperativa edile prossima alla liquidazione, un politologo da bar e un artista accusato di avere indotto una diciottenne a bruciarsi il volto con l’acido solforico?
Un tentativo di monacazione, la morte del padre, le elezioni amministrative, il timore di un arresto: quattro situazioni limite, quattro storie indipendenti l’una dall’altra che acquisiscono forza e compimento grazie agli echi e alle relazioni fra i personaggi che le animano. Quattro situazioni che costringono il lettore ariflettere sulle speranze che la vita disattende, sulle aspettative mancate, sui tradimenti perpetrati o subiti, sulle proprie speranze di salvezza. In fondo: la Fede non è forse una delle possibilità date agli esseri umani per tentare di salvarsi? E chi agisce per l’arte non cerca di fare la medesima cosa, escludendo la possibilità di riuscirci con le cose del mondo, come invece tentano di fare coloro che arrivano a sovrapporre completamente la propria vita al proprio lavoro, sacrificando gli affetti che hanno attorno? E la politica? Può salvare l’uomo la politica?
Ma poi: è possibile salvarsi? A vedere i protagonisti di queste quattro storie si direbbe di no. A vedere i protagonisti di queste quattro storie ogni tentativo di salvezza conduce al fallimento. E fallire è disdicevole. Perché nessuno ci prepara al fallimento. Eppure il fallimento è la cifra dell’esistenza, la condizione ineluttabile con la quale tutti dobbiamo presto o tardi fare i conti. Senza paura di fallire.

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