Il Corso fondamentale della Bottega di narrazione condotto da Giulio Mozzi si terrà nei primi mesi del 2018, come già nel 2017, sia a Milano sia – grazie alla collaborazione con la Libreria Edumondo – a Cagliari.
Il programma del Corso
Il programma è identico per le due sedi.
In ogni incontro vi sarà una parte di lezione (mezza giornata) e una di laboratorio (una giornata e mezza). Il laboratorio si svolgerà su racconti o romanzi o parti di romanzi proposti dai partecipanti. In sostanza, quanto proposto sul piano teorico nelle lezioni sarà poi “applicato” nel laboratorio: e quanto risulterà dal laboratorio servirà anche a rendere più ricche e utili le lezioni.
Questi i temi delle cinque lezioni.
1. Il narratore, questo fantasma. Il lettore, mentre legge, s’immagina che ci sia un “qualcuno” che gli racconta la storia: ma questo “qualcuno” non coincide necessariamente con l’autore in carne e ossa. Analogamente l’autore, mentre scrive, tiene fermo nella sua mente un certo “narratore” che non coincide necessariamente con lui stesso. Il “narratore” è quindi una specie di fantasma, un compromesso tra l’immaginazione dell’autore e quella del lettore. Averne la consapevolezza può essere importante.
2. Principi di stile. Non ha senso, oggidì, prescrivere un certo tipo di scrittura. Ma si può, anzi si deve, esigere piena consapevolezza delle scelte di stile: e per questo un primo approccio alla retorica è necessario. Si toccheranno brevemente temi quali l’uso espressivo della sintassi, il funzionamento degli aggettivi, i criteri di costruzione delle immagini, eccetera, tenendo sempre d’occhio un principio: lo stile non è un “ornamento” del testo, ma è il modo in cui l’autore trasmette al lettore la propria visione del mondo.
3. Alla fin fine, tutto è montaggio. Raccontare una storia dal principio alla fine, come si farebbe davanti a un pubblico ufficiale verbalizzante, spesso non è la scelta migliore. Si può dire, anzi, che è proprio il “montaggio”, ossia il turbamento della cronologia della narrazione, a generare la suspense: lo sapeva già Omero, che nell’Odissea incastrò gli episodi magici e fantastici all’interno dell’ultimo viaggio di Ulisse; o che nel bel mezzo della battaglia, nell’Iliade, spediva Ettore a dare un’occhiata al figlioletto. Ma qual è il principio del montaggio? Semplice: dare ogni informazione al lettore nel momento giusto (più facile a dirsi che a farsi).
4. Effetti d’illusione. Si dice che l’autore giochi con la “volontaria sospensione dell’incredulità” da parte del lettore. Ed è vero. Ma in quanti modi ci si può, per così dire, prender gioco del lettore? Come si fa a convincerlo che le cose stiano andando in un certo modo, quando invece stanno andando in tutt’altro modo? Come si distoglie la sua attenzione da ciò che l’autore gli mette comunque sotto il naso? In fondo non è difficile: qualunque buon mentitore sa che la migliore menzogna è la pura verità.
5. Forme testuali. L’espediente del “manoscritto ritrovato” è stato in voga per secoli (lo usarono Manzoni, Cervantes, Mark Twain…): ma nel corso del Novecento, sulla scorta di una tradizione neanche tanto sotterranea che si può far cominciare col fondamentale Vita e opinioni di Tristram Shandy di Laurence Sterne, si può dire che la forma testuale del romanzo sia esplosa: e ci troviamo di fronte a romanzi che contengono altri romanzi, a romanzi-saggio, a romanzi senza né capo né coda (o con il capo e la coda nei posti più inaspettati), a romanzi-faldone, a romanzi a più voci, a romanzi che sembrano frutto più assemblaggio che di montaggio: fino al caso limite del romanzo a fogli sciolti, liberamente ricomponibile dal lettore. Roba che neanche le serie come Lost oserebbero.
Il docente. Giulio Mozzi è nato nel 1960. Abita a Padova. Ha pubblicato, dal 1993 a oggi, cinque libri di racconti (il più recente: Sono l’ultimo a scendere e altre storie credibili, Mondadori 2009), tre libri tra il verso e la prosa (il più recente: Favole del morire, Laurana 2015), due fortunati manuali di scrittura e narrazione scritti in collaborazione con Stefano Brugnolo (docente di Teoria della letteratura all’Università di Pisa): Ricettario di scrittura creativa, Zanichelli 2000 e L’officina della parola, Sironi 2014): un terzo volume a quattro mani, Manuale del romanzo, uscirà per Carocci a fine 2018.
Ha condotto corsi e seminari di scrittura e narrazione presso la Scuola Holden di Torino, l’Università di Padova, l’Università di Torino, l’Università di Bari, l’Università Cattolica di Milano. Ha collaborato con l’Istituto per la ricerca e la sperimentazione educativa della Provincia di Trento (Iprase). Dal 2011 ha avviato a Milano, presso l’editore Laurana, la Bottega di narrazione. Dopo un passato come giornalista di ufficio stampa e come commesso di libreria, dal 1996 lavora come consulente editoriale: dopo Theoria, Sironi, Einaudi Stile Libero, attualmente per Marsilio. La sua specialità è lo scouting, ossia la ricerca di autori nuovi. Dal 2000 pubblica in rete vibrisse, un “bollettino di letture e scritture” che è probabilmente la più “antica” pubblicazione letteraria del web italiano.
Date, quote di iscrizione
Per le date e i modi d’iscrizione del Corso a Cagliari, vedere il sito della libreria o la “pagina evento” in Facebook. La quota d’iscrizione è di 610 euro (500 più iva).
Queste le date per il Corso a Milano:
sabato 10, domenica 11 febbraio 2018,
sabato 3, domenica 4 marzo 2018,
sabato 24, domenica 25 marzo 2018,
sabato 14, domenica 15 aprile 2018,
sabato 12, domenica 13 maggio 2018.
Il sabato si lavorerà dalle 10.30 alle 19, la domenica dalle 9.30 alle 18 (ovviamente con pausa pranzo).
Il Corso si terrà presso la Spazio Melampo in via Carlo Tenca 7, a cinque minuti dalla Stazione Centrale e a due minuti dalla fermata della metropolitana Repubblica.
La quota d’iscrizione è di 610 euro (500 più iva). Per iscriversi è sufficiente mandare un’email all’indirizzo bottegadinarrazione@gmail.com.
Il corso mi sembra toccare temi estremamente interessanti. Spero che ci sia un’ampia partecipazione!