“Scritto ad arte”: il primo corso di scrittura creativa che comincia nelle sale di un museo

“Scritto ad arte”, organizzato dalla Bottega di narrazione, è un corso-laboratorio che fa uso delle arti figurative come strumento per immaginare, inventare e comporre un testo letterario. Si terrà a Milano, fra la Pinacoteca di Brera e la sede della Bottega di via Tenca 7, per due fine settimana: 22-23 febbraio e 4-5 aprile 2020. L’immersione nelle opere dal vivo (pittura e scultura nascono per collocarsi dentro uno spazio, non dietro a uno schermo) si affiancherà alla discussione e all’interpretazione di forme e contenuti in chiave narratologica, per concludere con l’analisi dei testi scritti dai partecipanti, con quell’approccio maieutico e scambievole che è ormai un marchio di fabbrica della Bottega. Apprenderemo un nuovo sguardo, per dotarci di nuove parole.

“Scritto ad arte”: perché?

“Ad ogni parola fare il quadro”, annotò Dino Campana in uno dei suoi taccuini. A lui faceva eco Picasso: “Spesso, leggendo un libro, si sente che l’autore avrebbe preferito dipingere piuttosto che scrivere”. Il parallelo fra le arti scaturisce dal modo in cui vediamo, memorizziamo e combiniamo esteticamente i fatti e indagare questa longeva, specialissima e ancora per certi aspetti misteriosa relazione è una via per attingere alla sorgente dell’ispirazione artistica.

E dunque questo nuovo corso: “Scritto ad arte”. Sarà un allenamento per addestrarci a spostare lo sguardo: guardare diversamente, per vedere meglio. E poi affrontare la pagina. Tutti abbiamo provato interesse, attrazione, suggestione, fastidio, eccitamento, repulsione, difronte a un’opera d’arte. Ma un’opera d’arte è anche il risultato di un atto inventivo, così come lo è un testo: svolge un tema, si organizza in composizione, mette in scena dei personaggi e i loro conflitti, si piega a uno stile. I mezzi espressivi mutano, ma la struttura resta la stessa. E se un dipinto, una scultura, una fotografia, ci appaiono talvolta muti, o parlanti, certo, ma in una lingua nascosta e accessibile solo ai nostri sensi, ecco: noi daremo loro una inaspettata, comprensibile voce.

“Scritto ad arte”: per chi?

Per chi scrive, com’è ovvio: narratori e poeti – aspiranti, esordienti o affermati. Familiarizzare con un approccio attivo all’opera d’arte aiuta l’immaginazione a spalancarsi, arricchirsi e distendersi perché la solletica nella natura che le è propria: quella di cosa immaginata, di immagine.

Ma anche per chi non scrive, e pure inventa: artisti, fotografi, grafici, registi, fumettisti, designer e tutti coloro che hanno come centro d’interesse, sia per lavoro che per diletto, il visivo. Un’immaginazione che si nutre solo di rappresentazioni visive rischia, col tempo, di insterilirsi. Tentar di immaginare così come fa un narratore o un poeta aiuta a fare lo sgambetto agli automatismi (per tacere dei molti artisti che traducono in parole la propria poetica, e meravigliosamente).

“Scritto ad arte”: come?

Sì, ma in pratica cosa succede in questo corso? La cosa migliore è lasciare che il programma si spieghi da sé:

Sabato 22 febbraio, mattina: Visita alla Pinacoteca di Brera

L’opera su cui concentreremo la nostra attenzione sarà il Cristo morto di Andrea Mantegna, dipinto fra il 1475 e il 1478 (perché proprio il Cristo morto? Primo, perché è un’opera potente. E poi perché traduce in forma, ottimamente e limpidamente, tutta una serie di aspetti interessanti e utili per lo scrivere).

A Brera, non faremo alcuna introduzione, ma lasceremo gli allievi liberi di esplorare, osservando Il Cristo morto e le altre opere con i tempi e i modi che vorranno. Non dimentichiamo che le grandi opere d’arte hanno una specifica virtù, che è di presenza: raffigurano qualcosa (anche l’astrattismo, nella sua apparente inintelleggibilità) e allo stesso tempo sono una forma dell’esistenza che entra in relazione con chi osserva. Ognuno deciderà come vivere questa relazione: se inabissarsi nel piacere piuttosto che nella riflessione. O in entrambe.

Sabato 22 febbraio, pomeriggio: Discussione in aula

Chiederemo agli allievi di raccontarci ciò che hanno visto. Lasceremo, anche qui, piena libertà alla restituzione e allo svolgersi del confronto: non sono le conoscenze a interessarci, in questa fase, bensì le impressioni, quel movimento che porta ognuno, attraverso i sensi, a uscire da sé per raggiungere l’opera per poi allontanarsi dall’opera e ritornare trasformato in sé.

Domenica 23 febbraio: Lezione teorica

Ciò che vediamo è influenzato da ciò che sappiamo e crediamo: come dev’esser stato, nel Medioevo, guardare un semplice fuoco, quando gli uomini credevano all’esistenza fisica dell’Inferno? Con la visita a Brera e la discussione del sabato, ognuno ha costruito per sé una visione poggiando sulle fondamenta, a volte salde a volte molli, delle sue particolari predilezioni. Oggi andremo oltre, puntellando e rimpolpando l’esperienza diretta con la teoria. Il Cristo morto fungerà da base per comprendere, guardando, i fondamentali di un testo: Il soggetto (cosa vuol dire stravolgerlo, sottoporlo a tensione? Come ci si rapporta alla tradizione?). La composizione (cosa significa, concretamente, mettere i personaggi in relazione fra loro? E metterli in relazione con uno spazio?). Il punto di vista (da dove stiamo guardando? Dove vogliamo che il nostro lettore guardi?). Lo stile (come si interviene sul come per variare il cosa?)

Sabato 4 aprile: Lettura e commento dei “grandi”

Classici e contemporanei, in prosa e in poesia: dedicheremo quasi tutta la giornata ad alcuni testi dove accade una qualche forma di dialogo fra scrittura e arti figurative. Ma non solo: quel che la letteratura ha da offrirci a riguardo è assai più complesso e composito. E vastissimo.

Domenica 5 aprile: Analisi e commento dei testi scritti dagli allevi

Oggi si entra in quel laboratorio che è cifra distintiva della Bottega di narrazione. Nel mese e mezzo che separa il primo dal secondo fine settimana, gli allievi avranno prodotto una prima stesura dei loro testi: li affronteremo insieme – smontandoli, chiosandoli, tagliandoli o espandendoli – lasciando poi un ulteriore mese di tempo per una revisione. Pubblicheremo sul sito della Bottega i testi che saranno finiti e che ci sembreranno pubblicabili: tutti, ci auguriamo.

“Scritto ad arte”: dove e quando?

Sabato 22 febbraio ci troviamo direttamente all’ingresso della Pinacoteca di Brera (qui le informazioni per raggiungere il luogo: in metro, bici, auto, treno, aereo).

Tutte le altre lezioni si svolgeranno nella sede della Bottega di Narrazione, a Milano in via Carlo Tenca 7, presso lo Spazio Laurana: sono sette minuti a piedi dalla Stazione Centrale, due minuti dalla stazione metro Repubblica.

Gli orari delle lezioni sono: il sabato, dalle 10.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.30; la domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30/18.00.

“Scritto ad arte”: chi insegna?

Il corso-laboratorio è progettato e condotto da Demetrio Paolin e Valentina Durante.

Demetrio Paolin è nato nel 1974, vive e lavora a Torino. È scrittore, critico letterario e docente di narrazione. Ha pubblicato i romanzi Il mio nome è Legione (Transeuropa 2009) e Conforme alla gloria (Voland, 2016, finalista al Premio Strega), la raccolta di racconti Lo stato dell’arte (Editori riuniti, 2019), i saggi Una tragedia negata. Il racconto degli anni di piombo nella narrativa italiana (vibrisselibri 2006, il Maestrale 2008) e Non fate troppi pettegolezzi (LiberAria, 2014) e diversi studi critici su Primo Levi. Collabora con il “Corriere della Sera” e “Esquire”. Il suo terzo romanzo uscirà nel 2020 per Voland.

Valentina Durante è nata nel 1975, vive e lavora a Montebelluna (TV). Copywriter, consulente di comunicazione e scrittrice, collabora come freelance soprattutto con aziende del design italiano. Per una decina d’anni ha tenuto corsi e laboratori sulle tendenze stilistiche e sull’uso delle immagini nell’ideazione di nuovi prodotti, lavorando con designer, stilisti ed esperti di comunicazione. Ha pubblicato racconti su Altri Animali, Leggendaria, L’ircocervo e Vibrisse e nella raccolta Polittico (Caffèorchidea, 2019). Il suo primo romanzo, La proibizione, è uscito nel 2019 per l’editore Laurana.

“Scritto ad arte”: quanto costa?

500 euro più iva 22% (610 euro complessivi). La quota include le 32 ore di docenza e laboratorio, l’ingresso alla Pinacoteca di Brera, il materiale didattico e l’inserimento in una lista di discussione dove gli allievi potranno porre domande ai docenti e interagire fra loro scambiandosi dubbi, opinioni, riflessioni, spunti, illuminazioni e soprattutto testi.

“Scritto ad arte”: come ci si iscrive?

Entro il 7 febbraio 2020, inviando una mail all’indirizzo bottegadinarrazione@gmail.com, indicando nell’oggetto: «Scritto ad arte» e allegando un breve testo di autopresentazione. Sarà chiesto il versamento di un acconto (122 euro). Il 7 febbraio 2020 l’iscrizione andrà confermata con il versamento del saldo (488 euro).

Per garantire un’elevata qualità della didattica e dell’interazione, il corso-laboratorio non potrà accettare più di 15 partecipanti.

Ci sono domande?

Potete utilizzare lo spazio destinato ai commenti, oppure scrivere a bottegadinarrazione@gmail.com