di Giulio Mozzi
Spesso chi ha pubblicato si sente rivolgere, privatamente o pubblicamente, la domanda: “Come hai fatto a pubblicare il tuo primo libro?”.
La risposta è, solitamente, menzognera.
Ecco un elenco di tipiche risposte menzognere.
1. “E’ stato un caso” (falso: hai tampinato per anni mezzo mondo editoriale italiano; hai spedito i tuoi lavori a destra e a manca, sia stampati su carta sia in versione digitale; sei andato a presentarti a tutti, stagiste comprese, al Salone del libro di Torino; alla fine, preso dallo scoramento, hai scucito quei seimila euro e hai pubblicato).
2. “E’ stato un caso” (falso: tuo zio è l’amministratore delegato di Einaudi).
3. “E’ stato un caso” (falso: lavori in redazione di Frassinelli da sette anni, e curiosamente il tuo primo libro l’ha pubblicato proprio Frassinelli).
4. “E’ stato un caso” (falso: sei l’allievo prediletto del professor Tale, che ha provveduto a telefonare al dirigente Talaltro delle edizioni Compradori, e alla fin fine il dirigente Talaltro ha deciso che un libro in più o un libro in meno, poco cambia).
5. “E’ stato un caso” (falso: a diciott’anni hai cominciato a frequentare un laboratorio di scrittura condotto dallo scrittore Còmmodo, e curiosamente il tuo primo libro l’ha pubblicato proprio l’editore per il quale oggi lo scrittore Còmmodo fa l’editor).
6. “E’ stato un caso” (falso: abiti in una grande città, hai sempre frequentato le presentazioni di libri, ti sei sempre attaccato come una cozza agli scrittori ospiti e ai funzionari editoriali che li accompagnavano; hai estorto numeri di telefono e indirizzi elettronici; e a un certo punto, per sfinimento, qualcuno ti ha detto di sì).
7. “E’ stato un caso” (falso: sono anni che partecipi a tutti i concorsi letterari che trovi pubblicizzati in rete, e finalmente hai trovato quello che aveva come premio la pubblicazione – solo in digitale, naturalmente – presso Phoney Book).
8. “E’ stato un caso” (falso: tu e il tipografo del tuo paese siete cugini).
9. “E’ stato un caso” (falso: nel tuo studio hai tre scaffali di manuali americani, da Write a Kindle Bestseller a How to Write a Bestseller).
10. “E’ stato un caso” (falso: il tuo romanzo era maledettamente buono, e tu lo sai benissimo).

11. “Ho pagato Giulio Mozzi” (falso: Giulio Mozzi non si fa corrompere! – Fidatevi, c’ho provato… XD – Il tuo libro gli piaceva davvero, per qualche oscura ragione). 😉
Ma allora il mio è stato DAVVERO un caso!
No, Stefano: il tuo è stato un trucco.
Forse sarò ingenua, ma si spera sempre che sia la decima… 🙂
Sono troppo indiscreta se ti chiedo come hai fatto a pubblicare il tuo “primo libro” .
Lo racconto qui, Maela.
Non è stato un caso. Ma è stato un caso conoscere Andrea Leone che poi mi ha indirizzato a Michelangelo Zizzi e alla valutazione del manoscritto.
Io rispondo con una rubrica che curo all’interno del blog del mio libro, proprio oggi esce il quinto appuntamento. Qui sotto invece trovate il primo:
http://www.comeucciderelearagoste.it/2015/09/20/come-ho-fatto-a-trovare-un-editore1-il-severo-mister-g/