di giuliomozzi
1. Ci stai pensando da dodici anni, e non hai ancora cominciato a scriverla. Davvero hai tanta voglia di scriverla?
2. Contrariamente alle tue abitudini, l’hai raccontata non si sa più quante volte a questo o quell’amico, e gli amici ti hanno sempre detto: Che bella storia! Dovresti proprio scriverla!. Non ti viene il dubbio che il vero destino di questa storia sia di essere raccontata a voce?
3. L’hai raccontata al tuo editore, che ti ha detto: Bella storia! Scrivila! E’ importante!. Questo avveniva dieci anni fa. L’editore non ti ha mai telefonato per sapere a che punto stavi. Sei davvero (ancora) convinto che gliene importi molto?
4. Sei stato così imprudente da pretendere un contratto, e dei soldi (e sei stato così bravo da ottenere entrambi) sulla base della pura e semplice idea. Ti hanno mai detto che l’appagamento deve arrivare alla fine?
5. Prendi un foglio e scrivi tutte le buone ragioni per le quali non hai ancora cominciato a scrivere quella storia. Lascia il foglio in un cassetto per una settimana. Poi tiralo fuori, e rispondi a questa domanda: quante di quelle buone ragioni hanno tutta l’aria di essere delle mere scuse?
6. Ogni volta che cominci a parlare di questa storia alla persona con la quale condividi la vita e la quotidianità, finite a parlare del mutuo. Non senti dei campanelli suonare?
7. Pensa agli amici con i quali sei uscito a cena l’altra sera. E’ ormai evidente che non si amano più, che ciascuno dei due ha perso ogni interesse per il corpo dell’altro. Continuano a vivere insieme, si trattano con sincera gentilezza, ma tu hai sentito che la cosa ormai è agli sgoccioli. Sei sicuro che tu e quella storia vi amiate ancora?
8. La cartella denominata Titolo provvisorio contiene undici scalette, ventiquattro incipit, e nessun testo che vada oltre la metà del terzo capitolo. Non sarà il caso di arrendersi all’evidenza?
9. Ti senti in dovere di scriverla. In dovere? Non hai mai scritto per il piacere di scrivere (più esattamente: il piacere di scrivere, tu non sai neanche dove stia di casa), ma non hai neanche mai scritto per dovere. Per undici anni hai scritto come respiravi, come camminavi, come facevi la spesa, come accarezzavi il corpo amato, come guardavi un’alba. Vuoi davvero riportare in vita un cuore ormai spento?
10. Suvvia, la tua vita è piena di cose da fare. Vuoi perdere ancora tempo con quella vecchia storia?
[Ma se comunque la vuoi proprio scrivere, questa storia benedetta, ti invitiamo a prendere in considerazione la possibilità di frequentare il Corso fondamentale di narrazione, a Milano o a Perugia].
Molti di questi 10 motivi mi toccano da vicino, per quanto si ami la propria storia se non si è in grado di scriverla (penso che trattare una trama per le lunghe sia un male per la stessa, si disperderebbe troppo) è meglio lasciarla andare.