di Giorgia Tribuiani (dal retroBottega di settembre 2025 – per iscriverti, clicca qui) In una narrazione perturbante è importante intervallare gli eventi più inquietanti e spaventosi con eventi ordinari e “a bassa tensione”, così da assicurarci che ogni avvenimento principale possa esercitare fino in fondo la propria influenza sul lettore. Ma come mantenere accesa la curiosità del lettoreContinua a leggere “Lavorare sulla tensione: il ruolo delle “anticipazioni” nelle storie perturbanti”
Archivi della categoria: Articoli retroBottega
Dalla prima idea alla revisione finale: otto suggestioni per affrontare la stesura di un racconto (o romanzo)
di Valentina Durante (dal retroBottega di settembre 2025 – per iscriverti, clicca qui) 1. Partiamo dalle idee. La miglior definizione di invenzione narrativa la trovo in L’officina della parola, a cura di Stefano Brugnolo e Giulio Mozzi: «una reazione a qualcosa che avviene fuori di noi e che attiva qualcosa dentro di noi» (1). Ora: poiché questo dialogoContinua a leggere “Dalla prima idea alla revisione finale: otto suggestioni per affrontare la stesura di un racconto (o romanzo)”
Perché leggere i contemporanei (per scrivere)
di Valentina Durante (dal retroBottega di aprile 2025 – per iscriverti, clicca qui) Il titolo è furbetto: ricalca quello di un famosissimo articolo di Italo Calvino – Perché leggere i classici – comparso su «L’Espresso» il 28 giugno 1981 e ripubblicato dieci anni più tardi in apertura all’omonima raccolta postuma di saggi. È furbetto e forse anche incongruoContinua a leggere “Perché leggere i contemporanei (per scrivere)”
Dieci modi sbagliati di scrivere il proprio romanzo autobiografico
di Giulio Mozzidirettore della Bottega di narrazione (dal retroBottega di marzo 2025 – per iscriverti, clicca qui) 1. Già l’idea di scrivere un romanzo autobiografico, anziché un’autobiografia, è in fin dei conti piuttosto curiosa. La differenza tra un romanzo e un’autobiografia è che nel romanzo i patti col lettore sono chiari (“Ti sto raccontando unaContinua a leggere “Dieci modi sbagliati di scrivere il proprio romanzo autobiografico”
I dieci concetti fondamentali del montaggio narrativo
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione 1. Niente è più noioso di una storia raccontata dal principio alla fine. Vabbè, l’ho sparata grossa. Proviamo a riformulare: Esistono seri rischi che una storia, se raccontata dal principio alla fine, risulti tutto sommato noiosa. Ma forse no, non ci siamo ancora. Terzo tentativo: Niente èContinua a leggere “I dieci concetti fondamentali del montaggio narrativo”
A che cosa serve il dialogo nelle narrazioni?
di Edoardo Zambelli (dal retroBottega di febbraio 2025 – per iscriverti, clicca qui) Chiarire in poche righe quali siano le funzioni del dialogo in un testo narrativo è praticamente impossibile: servirebbe un corso a parte, e in effetti ce ne sono. È però possibile tracciare almeno un paio di linee guida fondamentali: un buon dialogo dovrebbe dire (alContinua a leggere “A che cosa serve il dialogo nelle narrazioni?”
Come si regola la velocità di un testo? Scrivere ascoltando il battito del contemporaneo.
di Valentina Durante (dal retroBottega di gennaio 2025 – per iscriverti, clicca qui) Il 12 gennaio 1986 il settimanale «L’Espresso» pubblicava una conversazione a più voci sul tema «I giovani scrittori italiani». In qualità di esponenti dell’area cosiddetta «nuovi narratori» erano stati invitati Daniele Del Giudice, Roberto Pazzi, Pier Vittorio Tondelli e Antonio Tabucchi (il quale Tabucchi peròContinua a leggere “Come si regola la velocità di un testo? Scrivere ascoltando il battito del contemporaneo.”
Conoscere l’editoria
di Giulio Mozzi (dal retroBottega di gennaio 2025 – per iscriverti, clicca qui) Sono trent’anni che lavoro nell’editoria, ma confesso che alla semplice domanda «Come scelgono, gli editori, i libri da pubblicare?», non saprei rispondere. O, almeno, non saprei rispondere se non dicendo: «Mettetevi comodi: parlerò per qualche ora». La faccenda, infatti, è complessa. Intanto: dire «editori», cosìContinua a leggere “Conoscere l’editoria”
Scrivere in versi – Secondo livello
di Giovanna Frene (dal retroBottega di dicembre 2024 – per iscriverti, clicca qui) Il corso Scrivere in versi – Secondo livello, condotto da Giovanna Frene (finalista quest’anno al Premio Strega Poesia con “Eredità ed Estinzione”, Donzelli 2024), si pone un duplice obiettivo: da un lato quello di acquisire una capacità di lettura profonda e competente dei testi dellaContinua a leggere “Scrivere in versi – Secondo livello”
BoJack Horseman, Raphael Bob-Waksberg e le diverse rappresentazioni del sé
di Simone Salomoni (dal retroBottega di novembre 2024 – per iscriverti, clicca qui) Qualche sera fa ho iniziato a guardare la serie TV BoJack Horseman. Per la settima volta. Cinque stagioni per 12 episodi e una sesta e ultima stagione da 16 episodi per un totale di 76 episodi (ai quali andrebbe per completezza aggiunto l’imperdibile speciale diContinua a leggere “BoJack Horseman, Raphael Bob-Waksberg e le diverse rappresentazioni del sé”
Il punto di vista in “Mattino e sera” di Jon Fosse
di Claudia Grendene (dal retroBottega di novembre 2024 – per iscriverti, clicca qui) Le domande che più di frequente mi vengono poste durante i corsi sulla gestione del punto di vista nella narrazione sono: quanti punti di vista posso usare? Mi conviene usare uno o più punti di vista? Come per tutti gli altri aspetti della narrazione aContinua a leggere “Il punto di vista in “Mattino e sera” di Jon Fosse”
La funzione degli oggetti nello sviluppo di una trama
di Massimo Cassani (dal retroBottega di ottobre 2024 – per iscriverti, clicca qui) Nella costruzione di una trama – e per la precisione proprio in particolari suoi snodi – può risultare efficace ragionare sugli oggetti da inserire in una scena, simbolici o funzionali che siano. Si dice spesso – e con un fondamento di verità – che tuttoContinua a leggere “La funzione degli oggetti nello sviluppo di una trama”
Mio figlio voleva sapere tutto sui topi, o: sulla qualità umana dei nostri testi
di Valentina Durante (dal retroBottega di ottobre 2024 – per iscriverti, clicca qui) Quando mio figlio era piccolo, facevamo lunghe passeggiate. Percorrevamo le vie pedonali o i sentieri sterrati di Montebelluna – la città dove entrambi siamo nati e viviamo –, e io, come tutte le madri (e, suppongo, anche i padri), nel camminare gli parlavo, o inContinua a leggere “Mio figlio voleva sapere tutto sui topi, o: sulla qualità umana dei nostri testi”
Essere abitati da una storia: Poco a me stesso di Alessandro Zaccuri
di Edoardo Zambelli (dal retroBottega di settembre 2024 – per iscriverti, clicca qui) «Non riesco più a ritrovare il quaderno nel quale per la prima volta, alla metà degli anni Novanta, ho provato a immaginare la storia di Evaristo Tirinnanzi. Già allora il personaggio si chiamava così, ed era il figlio che Giulia Beccaria aveva sì partorito aContinua a leggere “Essere abitati da una storia: Poco a me stesso di Alessandro Zaccuri”
I tralicci dell’alta tensione e la scrittura
di Giulio Mozzi (dal retroBottega di settembre 2024 – per iscriverti, clicca qui) Mi è capitato di notare dall’autostrada, andando a Milano, dei tralicci dell’alta tensione come quelli che vedete nella fotografia. Mi sono sembrati molto belli, e così mi sono informato: sono stati progettati dall’architetto Giorgio Rosental dello studio Hugh Dutton. Si chiamano «tralicci monostelo», e ilContinua a leggere “I tralicci dell’alta tensione e la scrittura”
Scrivere con i sensi: l’esempio del narratore inattendibile in Memoriale di Paolo Volponi
di Valentina Durante (dal retroBottega di marzo – per iscriverti, clicca qui) Memoriale è l’opera con cui Paolo Volponi esordisce come narratore nel 1962 e uno dei testi paradigmatici di quella che è stata definita, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, «letteratura industriale» [1]. Come già Ottiero Ottieri (il quale inaugura il filone nel 1957Continua a leggere “Scrivere con i sensi: l’esempio del narratore inattendibile in Memoriale di Paolo Volponi”
Il romanzo di indagine e la «storia sepolta»
di Edoardo Zambelli (dal retroBottega di marzo – per iscriverti, clicca qui) Ogni storia di indagini si compone, in realtà, di due storie. La prima è la storia di chi indaga, dunque il romanzo così come viene presentato al lettore; la seconda è la «storia sepolta» che quelle indagini portano alla luce. Tanto che unContinua a leggere “Il romanzo di indagine e la «storia sepolta»”
Misery: una storia in cui niente è reale e in cui tutto è vero
di Giorgia Tribuiani (dal retroBottega di febbraio – per iscriverti, clicca qui) Che cosa significa “trasfigurare”? Che cosa vuol dire rendere la propria storia “meno reale ma più vera”? A questa domanda si può rispondere in tanti modi, facendo i più svariati esempi (la celeberrima vicenda del racconto La metamorfosi avrebbe avuto la stessa portataContinua a leggere “Misery: una storia in cui niente è reale e in cui tutto è vero”
Moby Dick e il bianco
di Silvia Cacaci (dal retroBottega di febbraio – per iscriverti, clicca qui) Moby Dick è un romanzo complesso, stratificato, conosciuto dal vasto pubblico principalmente per la famosa ossessione del capitano Achab per, appunto, Moby Dick: la “caccia alla balena bianca” tuttavia copre solo un centinaio di pagine rispetto al resto dell’opera, che ne conta inContinua a leggere “Moby Dick e il bianco”
Come scrivere un racconto di Natale
di Giulio Mozzi (dal retroBottega di dicembre – per iscriverti, clicca qui) Per scrivere un racconto di Natale bisogna essere disponibili a correre il rischio del cattivo gusto. Il Natale, si sa, è screditato. È diventato, e da un bel pezzo, una festa consumistica. Contano i regali, le spese, le cene, i pranzi, le riunioniContinua a leggere “Come scrivere un racconto di Natale”