di Giulio Mozzidirettore della Bottega di narrazione Che relazione c’è tra la scrittura creativa e una pala meccanica? (Vedi sopra). Credo che la maggior parte di voi risponderebbe senza esitazione: nessuna. E non si sbaglierebbe. Nel cercare un’immagine-guida per questo articolo, ho deliberatamente cercato di farmi venire in mente la cosa più lontana possibile dalla
Tag: Giacomo Leopardi
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione [Qui sopra: due rappresentazioni “pittoresche” dell’Italia]. 1. Il primo motivo è una faccenda di orizzonte. Cito dal saggio di Franco Moretti Planet Holliwood, incluso nel libro A una certa distanza (Carocci 2020, ed. or. americana 2013): “Nel caso delle letterature meno forti [rispetto a quelle anglofrancesi] –
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione 1. Scrivete libri. Ma non scrivete i vostri libri. Scrivete i libri degli altri. Basta fare un giretto in rete per scoprire che c’è chi chiede tranquillamente ventimila euro per un ghostwriting. E naturalmente dice: “Ho scritto libri che hanno vinto questo e quell’altro premio, che hanno
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione 1. Niente è più noioso di una storia raccontata dal principio alla fine. Vabbè, l’ho sparata grossa. Proviamo a riformulare: Esistono seri rischi che una storia, se raccontata dal principio alla fine, risulti tutto sommato noiosa. Ma forse no, non ci siamo ancora. Terzo tentativo: Niente è
di Jacopo Ruggenti [Continuiamo, con questo Dialogo dell’autore e del romanzo di Jacopo Ruggenti, nella pubblicazione dei testi pervenuti nell’ambito del concorso basato sulle Operette morali di Giacomo Leopardi. Nella fotografia qui sopra: Roland Barthes]. ROMANZO: Allora, non mi scrivi? AUTORE: L’autore è morto. ROMANZO: Però risponde. AUTORE: Tutto merito del medium. ROMANZO: Che bello,
Zero. Questo è un gioco, quindi prendetelo sul serio. Uno. Prendete come modello le Operette morali di Giacomo Leopardi. Consideratele come se fossero un una raccolta di esempi, un ricettario di scrittura creativa, una crestomazia della prosa, una collezione di esercizi di stile. Vi troverete dei dialoghi in stile teatrale tra personaggi realistici (Un venditore
Quando mio nonno era ancora vivo, e io bambina, e lei con trent’anni di meno a pesarle addosso, mia nonna teneva in cucina quattro Arcimboldo. Erano le Quattro stagioni, stampe incorniciate dietro lastre di vetro vero (non le imitazioni in acetato che si comprano oggi, all’Ikea o al Brico, e che sono così pratiche ma
di giuliomozzi 1. Fino a vent’anni fa, in Italia praticamente non esistevano libri sulla “scrittura creativa”. Oggi ce n’è fin troppi. Basta andare in una buona libreria, cercare lo scaffale, guardare bene tutto, e poi scegliere. E poi studiare. 2. Di libri sulla “scrittura creativa” ce n’è fin troppi, mentre la narratologia – cioè lo
di Giulio Mozzi [Diversi anni fa Gianni Bonina mi chiese di compilare per la rivista Stilos una rubrica che fosse qualcosa come “un corso di scrittura creativa a puntate”. Scrissi 100 puntate. Se le volete tutte in un colpo, le trovate qui. Rielaborate e aggiustate, le 100 puntate sono diventate anche un libro, pubblicato da