Dieci metodi sicuri per trovare un buon titolo per il tuo romanzo, nessuno dei quali funzionante

di Giulio Mozzi, direttore della Bottega di narrazione Uno. Basta una semplice ricerca con chiavi del tipo «come si sceglie il titolo di un romanzo», «come trovare il titolo per il mio romanzo», e simili, per scoprire che la rete letteralmente rigurgita di buoni consigli. Armati della consapevolezza che «la gente dà buoni consigli […]Continua a leggere “Dieci metodi sicuri per trovare un buon titolo per il tuo romanzo, nessuno dei quali funzionante”

Vanna Vinci e il fumetto come malattia mentale

di Giorgia Tribuiani docente della Bottega di narrazione Tra i docenti ospiti del corso di scrittura creativa A partire dal fumetto, ideato e condotto per la Bottega di narrazione da Giorgia Tribuiani con l’obiettivo di mostrare cosa la “nona arte” possa insegnare a chi scrive narrativa, sarà presente Vanna Vinci, illustratrice e autrice di alcuneContinua a leggere “Vanna Vinci e il fumetto come malattia mentale”

Le dieci vere ragioni per cui la letteratura anglosassone sforna capolavori a manetta, e quella italiana no

di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione 1. Siamo sicuri che la letteratura anglosassone sforni capolavori a manetta? Non è che, semplicemente, hanno un buon ufficio stampa? 2. Da Wikipedia, s.v. Lingua inglese: “Si calcola che i parlanti inglese come lingua madre siano circa 400 milioni, mentre sono circa 300 milioni coloro che loContinua a leggere “Le dieci vere ragioni per cui la letteratura anglosassone sforna capolavori a manetta, e quella italiana no”

Dieci considerazioni sparse utilissime per decidere se scrivere il vostro romanzo in prima, terza, seconda o diciassettesima persona

di giuliomozzi 1. Per cominciare, intendiamoci: c’è prima e prima persona. La prima persona del Robinson Crusoe di Daniel Defoe è tutt’altra cosa dalla prima persona della prima persona della Coscienza di Zeno di Italo Svevo. Mentre leggiamo le avventure del famoso marinaio, infatti, non abbiamo alcun dubbio che tutto ciò che egli ci raccontaContinua a leggere “Dieci considerazioni sparse utilissime per decidere se scrivere il vostro romanzo in prima, terza, seconda o diciassettesima persona”

Undici cose da sapere sui nomi dei personaggi, se non volete che il lettore editoriale getti il vostro romanzo nel cestino

di Giulio Mozzi 1. Se il vostro romanzo ha intenti realistici, evitate i nomi parlanti. Non è necessario che un personaggio molto pigro si chiami dottor Pelandra, che il giocatore di scacchi si chiami Alfieri o Della Torre, che lo scopatore seriale si chiami Uccello (come Paolo), che l’impiegata delle assicurazioni si chiami Laura Modulo.Continua a leggere “Undici cose da sapere sui nomi dei personaggi, se non volete che il lettore editoriale getti il vostro romanzo nel cestino”

100 lezioni di scrittura creativa / 32 (dove si scopre che la puntata 32 sarebbe in realtà la 31, e viceversa)

di Giulio Mozzi [Diversi anni fa Gianni Bonina mi chiese di compilare per la rivista Stilos una rubrica che fosse qualcosa come “un corso di scrittura creativa a puntate”. Scrissi 100 puntate. Se le volete tutte in un colpo, le trovate qui. Rielaborate e aggiustate, le 100 puntate sono diventate anche un libro, pubblicato daContinua a leggere “100 lezioni di scrittura creativa / 32 (dove si scopre che la puntata 32 sarebbe in realtà la 31, e viceversa)”

100 lezioni di scrittura creativa / 30 (dove si parla dell’inizio)

di Giulio Mozzi [Diversi anni fa Gianni Bonina mi chiese di compilare per la rivista Stilos una rubrica che fosse qualcosa come “un corso di scrittura creativa a puntate”. Scrissi 100 puntate. Se le volete tutte in un colpo, le trovate qui. Rielaborate e aggiustate, le 100 puntate sono diventate anche un libro, pubblicato daContinua a leggere “100 lezioni di scrittura creativa / 30 (dove si parla dell’inizio)”

Non si tratta di omettere informazioni, ma di fornirle un po’ per volta (e senza farsi notare)

di Giulio Mozzi Qui si continua una riflessione sul mettere e l’omettere informazioni nei racconti: cominciata qui, proseguita qui. In calce al secondo articolo una persona che si firma “Giulio” (e non sono io, eh!) ha proposto – come esempio di racconto che “funziona” grazie a una o più omissioni – un racconto di J.Continua a leggere “Non si tratta di omettere informazioni, ma di fornirle un po’ per volta (e senza farsi notare)”