di Giulio Mozzi, direttore della Bottega di narrazione Uno. Ricorda che il finale del tuo romanzo non è il luogo nel quale si rivela, o si fa intendere, il «senso della storia»; è il luogo nel quale si rivela, o si fa intendere, il tuo «senso della storia»: non il senso di quella storia lì,Continua a leggere “Dieci sistemi sicuri per dare al tuo romanzo un finale con i fiocchi”
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Le dieci vere ragioni per cui la letteratura anglosassone sforna capolavori a manetta, e quella italiana no
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione 1. Siamo sicuri che la letteratura anglosassone sforni capolavori a manetta? Non è che, semplicemente, hanno un buon ufficio stampa? 2. Da Wikipedia, s.v. Lingua inglese: “Si calcola che i parlanti inglese come lingua madre siano circa 400 milioni, mentre sono circa 300 milioni coloro che loContinua a leggere “Le dieci vere ragioni per cui la letteratura anglosassone sforna capolavori a manetta, e quella italiana no”
Che cos’è la scrittura creativa, e soprattutto che cosa non è
di Giulio Mozzidirettore della Bottega di narrazione Che relazione c’è tra la scrittura creativa e una pala meccanica? (Vedi sopra). Credo che la maggior parte di voi risponderebbe senza esitazione: nessuna. E non si sbaglierebbe. Nel cercare un’immagine-guida per questo articolo, ho deliberatamente cercato di farmi venire in mente la cosa più lontana possibile dallaContinua a leggere “Che cos’è la scrittura creativa, e soprattutto che cosa non è”
Dieci buoni motivi per leggere romanzi italiani (o, almeno, per non leggere romanzi stranieri), se si vuole scrivere un romanzo (italiano)
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione [Qui sopra: due rappresentazioni “pittoresche” dell’Italia]. 1. Il primo motivo è una faccenda di orizzonte. Cito dal saggio di Franco Moretti Planet Holliwood, incluso nel libro A una certa distanza (Carocci 2020, ed. or. americana 2013): “Nel caso delle letterature meno forti [rispetto a quelle anglofrancesi] –Continua a leggere “Dieci buoni motivi per leggere romanzi italiani (o, almeno, per non leggere romanzi stranieri), se si vuole scrivere un romanzo (italiano)”
Come e perché mi sono avvicinato all’autofiction e alle altre scritture del sé / 4, Consapevolezze, possibilità
di Simone Salomoni docente della Bottega di narrazione [La prima puntata] [La seconda puntata] [La terza puntata] Le letture e gli studi, tuttora in corso, mi hanno portato a non scrivere una riga fino al 1° ottobre del 2017 (me lo ricordo perfettamente perché era il giorno in cui il Papa venne a Bologna, laContinua a leggere “Come e perché mi sono avvicinato all’autofiction e alle altre scritture del sé / 4, Consapevolezze, possibilità”
Dieci buoni motivi per rimandare sine die la scrittura del proprio capolavoro
di Giulio Mozzi 1. Sei sicuro che sarà un capolavoro? Lo sai, lo sai, che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Quest’opera tu te la rigiri nella mente da anni, da decenni, per così dire da una vita; e hai studiato molto, moltissimo, per sentirti in grado di scriverla: tiContinua a leggere “Dieci buoni motivi per rimandare sine die la scrittura del proprio capolavoro”
A proposito del “così com’è”. Appunti sul realismo come genere letterario
di Demetrio Paolin 0. Scrivere è dover fare i conti con divieti e permessi 1. Cesare Pavese scrive ne Il mestiere di vivere: «La letteratura non si contrappone a “senso pratico” ma a “senso del reale”…». Come tutte le frasi sibilline e oracolari di Pavese queste parole si prestano a diverse interpretazioni. A me interessaContinua a leggere “A proposito del “così com’è”. Appunti sul realismo come genere letterario”
Dieci cose sulle agenzie letterarie che non è indispensabile, ma comunque è utile, che l’autore alle prime armi sappia
di giuliomozzi [Nella fotografia qui sopra: un agente letterario tenta di convincere un editore a pubblicare l’opera – corposissima – di un collettivo di ignoti autori mediorientali]. 1. Cominciamo dall’inizio. Il primo agente letterario nel senso moderno del termine fu Alexander Pollock Watt, che fondò la sua agenzia in Gran Bretagna nel 1875 (fu agente,Continua a leggere “Dieci cose sulle agenzie letterarie che non è indispensabile, ma comunque è utile, che l’autore alle prime armi sappia”
Dieci romanzi-capolavoro che gli aspiranti scrittori italiani devono assolutamente evitar di leggere
di giuliomozzi [Vedi anche: Dieci scrittrici (alcune delle quali grandissime) che le aspiranti scrittrici italiane dovrebbero guardarsi bene dall’imitare]. 1. Ulisse, di James Joyce. Le banali avventure di un insegnante precario e di un venditore di inserzioni pubblicitarie nella provinciale Dublino del 1904. Una storia completamente priva d’interesse narrativo, che cerca di rendersi interessante aContinua a leggere “Dieci romanzi-capolavoro che gli aspiranti scrittori italiani devono assolutamente evitar di leggere”