di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione 1. Siamo sicuri che la letteratura anglosassone sforni capolavori a manetta? Non è che, semplicemente, hanno un buon ufficio stampa? 2. Da Wikipedia, s.v. Lingua inglese: “Si calcola che i parlanti inglese come lingua madre siano circa 400 milioni, mentre sono circa 300 milioni coloro che lo
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di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione 1. Che cos’è una storia? E’ qualcosa che avviene tra determinati personaggi, in un determinato tempo, in un determinato luogo. Una narrazione che non presenti tutti e tre questi elementi – personaggio, tempo, luogo – è una narrazione a serio rischio di inconsistenza. E, curiosamente, i narratori
di Giulio Mozzi 1. Sei sicuro che sarà un capolavoro? Lo sai, lo sai, che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Quest’opera tu te la rigiri nella mente da anni, da decenni, per così dire da una vita; e hai studiato molto, moltissimo, per sentirti in grado di scriverla: ti
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione Leggiamo questa poesia di Valerio Magrelli, dal libro Ora serrata retinae: Bisognerebbe fare alla fine d’ogni libro una piantina. Non un indice, piuttosto una planimetria delle sue parti, descrivendo le fondamenta, i suoi diversi accessi, le stanze, i servizi e i disimpegni. Bisognerebbe precisarne anche la capienza
di Giulio Mozzi direttore della Bottega di narrazione The Life and Strange Surprizing Adventures of Robinson Crusoe, Of York, Mariner: Who lived Eight and Twenty Years, all alone in an un-inhabited Island on the Coast of America, near the Mouth of the Great River of Oroonoque; Having been cast on Shore by Shipwreck, wherein all
di Demetrio Paolin Faccio una confessione: questo pezzo doveva essere una riflessione sulla novella di Balzac Il capolavoro sconosciuto e la relazione che intrattiene con il romanzo L’opera di Zola, poi mentre rileggevo il testo di Balzac ho notato una spia linguistica particolare, ovvero le occorrenze della parola “guardare” (del suo interno specchio semantico) e
di Valentina Durante. Nel 1986, Jonathan Shelder e Melvin Manis, ricercatori all’Università del Michigan, condussero un esperimento per analizzare il valore veritativo dei dettagli in una storia. La cornice era la simulazione di un processo per l’affidamento di minore – un bambino di sette anni – a una fantomatica signora Johnson. I giurati, ignari del
di Giulio Mozzi I testi nelle nuvole li ho cancellati io (tranquilli, poi ve li faccio vedere). Ho cancellato i testi nelle nuvole perché volevo farvi concentrare, ovviamente, su ciò che si vede. Che cosa vediamo, dunque? Vediamo che ci sono due donne, una in primo piano e una in secondo. Vediamo che la storia