di Giulio Mozzi 1. Sei sicuro che sarà un capolavoro? Lo sai, lo sai, che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Quest’opera tu te la rigiri nella mente da anni, da decenni, per così dire da una vita; e hai studiato molto, moltissimo, per sentirti in grado di scriverla: ti
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di Demetrio Paolin Faccio una confessione: questo pezzo doveva essere una riflessione sulla novella di Balzac Il capolavoro sconosciuto e la relazione che intrattiene con il romanzo L’opera di Zola, poi mentre rileggevo il testo di Balzac ho notato una spia linguistica particolare, ovvero le occorrenze della parola “guardare” (del suo interno specchio semantico) e
di Demetrio Paolin Abbiamo visto nei due interventi precedenti (1, 2) che il punto di vista produce un cambiamento del modo in cui percepiamo e raccontiamo la nostra storia. Siamo partiti da un’esigenza di realismo – la metafora della finestra – e siamo passati a un’idea di punto di vista che travalica la realtà sensibile
di Demetrio Paolin Nel pezzo precedente abbiamo visto come il punto di vista sia una bizzarra forma bidimensionale (il rettangolo della finestra) che possiede però una speciale profondità (data ad esempio dalla diacronia o dalla sincronia degli elementi visibili dalla finestra stessa). Proviamo ora a guardare questo filmato. Che, Steven Soderbergh, 2008 Guardate queste sequenze
di Demetrio Paolin Sto sfogliando il libro di Matteo Pericoli dal titolo Finestre su New York (Il Saggiatore, 2019), mi soffermo sulle variazioni tra le diverse immagini – in un libro così la variatio è forse la figura retorica centrale –: sono tutte delle finestre con veduta. Il libro è organizzato in questo modo, sulla
di Valentina Durante. Questa foto ha segnato la mia adolescenza. E quella, credo, di molti altri della mia generazione. In un pezzo molto bello uscito per Esquire, Demetrio Paolin la racconta così: “La foto riprende l’interno di una rimessa; a terra c’è un corpo, di fianco un uomo accovacciato. Del corpo a terra vediamo giusto
di Valentina Durante, docente nella Bottega di narrazione A Palazzo Grassi, fino al 20 gennaio 2020, c’è una personale dedicata al pittore belga Luc Tuymans. Il titolo è La pelle, e se vi suona familiare confermo che sì, è proprio tratto dal romanzo omonimo di Curzio Malaparte. Ma non vi parlo della mostra a causa
di Demetrio Paolin 0. Scrivere è dover fare i conti con divieti e permessi 1. Cesare Pavese scrive ne Il mestiere di vivere: «La letteratura non si contrappone a “senso pratico” ma a “senso del reale”…». Come tutte le frasi sibilline e oracolari di Pavese queste parole si prestano a diverse interpretazioni. A me interessa
Il corso “XY, le coordinate della narrazione”, condotto da Demetrio Paolin, è suddiviso in quattro fine di settimana: quattro come i punti cardinali, come le virtù cardinali, come gli elementi che compongono il mondo. Si intende con queste lezioni provare ad approfondire alcuni temi, alcuni luoghi testuali, alcune riflessioni in merito alla scrittura, facendo un
La lezione è solo audio. Dura un’ora e ventisette minuti.